Nell’orto dello zio si coltivava droga, in casa del nipote 28 chili di marijuana
Due lametini, zio e nipote, Francesco e Saverio Strangis, rispettivamente di 57 e 22 anni, sono finiti in arresto il primo per coltivazione e detenzione di stupefacenti e per detenzione illegale e ricettazione di armi, il secondo per detenzione di droga ai fini di spaccio. Lo zio è così finito in carcere mentre a carico del nipote è stato disposto l’obbligo.
Tutto parte da un controllo effettuato dagli agenti del Commissariato di Lamezia Terme insieme ai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine e di una unità Cinofila arrivati da Vibo Valentia.
La polizia ha perquisito l'abitazione del 57enne, dove fin dall’inizio il cane antidroga è stato attratto dall’uomo come se nascondesse addosso dello stupefacente e, nello stesso tempo, da alcuni indumenti poggiati sul letto della sua camera.
Insospettiti gli agenti hanno esteso il controllo alle pertinenze della casa e dentro un magazzino adiacente il cane è stato attirato da alcuni sacchi in plastica neri, tipo quelli comunemente usati per i rifiuti.
Proseguendo i controlli ai terreni circostanti, sempre nella disponibilità dell’uomo, si è perlustrato un orto dove vi era un sentiero lungo il quale, nascosto tra dei rovi, è stato ritrovato un altro sacco nero, simile a quelli nel magazzino, nel quale vi era della marijuana già essiccata.
I poliziotti hanno preso la via del sentiero arrivando così in un altro appezzamento di terreno coltivato ad ortaggi e ai lati del quale, tra i rovi e nascosti dalle sterpaglie, hanno visto due tubi in plastica arancione dove all’interno c’erano due fucili a canne sovrapposte, due calibro 12, uno della Franchi e uno della Beretta, risultati rubati, e due confezioni una con 94 cartucce e l’altra con altre 72 (dello stesso calibro) oltre ad altre cinque cartucce a pallettoni e due a palla singola.
Ma non è finita qui: a circa 20 metri dai fucili, esattamente in un bosco di castagni e di faggi, vi era un essiccatoio realizzato con del filo di ferro con appesa della marijuana quasi pronta per essere confezionata, mentre dell’altro stupefacente era custodito in un sacco di plastica.
Inoltre, tra una fitta vegetazione, in tre terrazzamenti tutti collegati tra di loro, attrezzati con un impianto di irrigazione perfettamente funzionante, gli agenti vi hanno trovato a dimora 35 rigogliose piante di marijuana in maturazione e dell’altezza di circa due metri e mezzo.
Gli investigatori sono passati poi a controllare la casa del 20enne dove, all’interno di una cassa acustica, è stata scoperta dell’altra marijuana: quasi 29 chili confezionati e pronti per lo spaccio.