Con lo spaccio si finanziavano i delitti, colpo ai Giampà: 48 avvisi di garanzia
Gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Lamezia Terme hanno effettuato, tra martedì e giovedì scorsi, una massiccia operazione di controllo con 48 perquisizioni domiciliari e personali eseguite nel capoluogo, a Lamezia, nella provincia di Vibo ed in alcune città del Nord Italia, notificando altrettanti avvisi di garanzia, emessi dalla Dda di Catanzaro a soggetti che sono ritenuti partecipi di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Tre persone state arrestate e altrettante denunciate.
LE PERQUISIZIONI fanno riferimento ad un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale: gli investigatori hanno analizzato e riscontrato le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia appartenenti alla cosca “Giampà” ritenendo così di aver scoperto l’esistenza di una complessa associazione per delinquere che avrebbe commesso una serie di reati di detenzione e spaccio di stupefacenti.
Secondo la tesi degli inquirenti, il sodalizio farebbe dunque capo alla cosca dei Giampà che, almeno dal 2004 al 2012, avrebbe agito stabilmente nell’area di Lamezia Terme come “epicentro” del traffico della droga. Si sarebbe evidenziata poi la sua capacità di approvvigionarsi dello stupefacente nelle province di Reggio Calabria (in particolare nell’area di Rosarno), di Vibo Valentia (tra Maierato e Limbadi), Cosenza, Crotone e anche Milano, in Lombardia.
Il sodalizio sarebbe stato particolarmente attivo nella commercializzazione di ingenti quantitativi di cocaina, eroina, marijuana e hashish anche proveniente dal Sudamerica.
I FATTI sono contestati con l’aggravante di essere stati volti ad agevolare le attività dell’associazione mafiosa di Lamezia Terme e Nicastro: sempre secondo gli inquirenti si utilizzavano gli introiti dello spaccio sia per acquistare armi e mezzi impiegati nei delitti che hanno insanguinato la città in quegli anni che per retribuire periodicamente gli affiliati o per acquistare altra droga, “in una viziosa sorta di circolo economico”, affermano gli investigatori.
L’ORGANIGRAMMA dell’organizzazione è risultato poi particolarmente articolato: i maggiorenti della cosca distribuivano a gregari selezionati e di loro fiducia, competenti per aree ben individuate, quantitativi anche significativi di droga che veniva ceduta ad una rete più fitta di pusher dipendenti dai diversi capi zona e che, a loro volta, provvedevano alla commercializzazione sul territorio in maniera capillare e, tendenzialmente, monopolistica.
Si è così arrivato all’arresto in flagranza di uno degli indagati, il 34enne lametino Bruno Bava (che è stato trovato in possesso di oltre 80 grammi di marijuana e altri 9 di hashish), e ad una nuova denuncia per detenzione ai fini di spaccio per altri tre dei soggetti perquisiti, anch’essi di Lamezia Terme, e in possesso di quantità di droga più esigue.
Nell’ambito di altre - e contemporanee - attività di controllo la Squadra Mobile ha arrestato a Catanzaro, R.P. (50 anni) e R.T. (53). I due sono stati raggiunti da un provvedimento di carcerazione divenuto definitivi: la prima, una donna, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente che dovrà scontare una pena di quattro anni e nove mesi; il secondo per reati in materia finanziaria che gli sono valsi una condanna per la quale deve ancora scontare nove mesi di reclusione.