La Regione sostiene il riconoscimento della Denominazione di origine controllata per il Moscato di Saracena
Si è svolta ieri in Roma, nella sede della delegazione della Giunta regionale, una conferenza stampa promossa al fine di sostenere e favorire il riconoscimento della Doc al Moscato di Saracena. Hanno partecipato all'incontro l'assessore al Turismo Damiano Guagliardi, il sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi e, tra gli altri, il direttore de "Il Gambero Rosso", il presidente dell'Associazione di produttori del Moscato di Saracena e il direttore dell'Associazione nazionale "Città del Vino".
L'assessore Guagliardi ha assicurato l'impegno della Regione a sostenere la richiesta di ottenimento della Denominazione di origine controllata (Doc) per il Moscato, prodotto enologico tra i più rappresentativi del territorio calabrese. Si tratta di un vino da molti secoli prodotto a Saracena, con particolari modalità che, tramandate di generazione in generazione, sono rimaste pressoché inalterate fino a oggi. Esistono documenti storici che ne comprovano la vetusta origine e la prelibatezza rinomata, tale da giustificarne la presenza sulle tavole papali. Nel corso degli anni, il Moscato di Saracena si è "trasformato" da prodotto fatto in casa a vera e propria eccellenza enologica, cui sono stati tributati numerosi riconoscimenti di alto prestigio.
Nonostante cotanto pedigree, potrebbe frapporsi un ostacolo all'apparentemente scontato riconoscimento della doc. Difatti, la concentrazione del mosto viene ottenuta tradizionalmente non con l'appassimento delle uve, ma con la "bollitura". Detto procedimento non trova spazio nella legislatura vigente e, pertanto, non permetterebbe al Moscato di Saracena di ottenere la denominazione d'origine, in spregio al suo valore storico e culturale.
L'assessore Guagliardi ha rimarcato proprio tale ultimo aspetto. "Il Moscato di Saracena, così come molti altri prodotti dell'enogastronomia calabrese - ha detto - deve essere considerato un vero e proprio bene culturale, intimamente correlato alla tradizione storica del territorio di cui è espressione. Mi impegnerò affinché tale peculiare valenza venga riconosciuta a questo vino pregiato anche da parte del ministero dei Beni Culturali".
Certamente il pregnante significato storico culturale del Moscato di Saracena costituisce la fondamentale argomentazione da sottoporre al Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini del Ministero delle Politiche Agricole, affinché a questo vino, simbolo di un'antica tradizione enologica, venga concessa una deroga speciale per l'ottenimento della Doc.
"Il Moscato di Saracena è già un prodotto d'eccellenza" - ha aggiunto l'assessore al Turismo - occorre solamente portare a conclusione le procedure necessarie affinché ciò sia formalizzato. L'amministrazione comunale di Saracena può contare sul pieno sostegno dell'assessorato al Turismo della Regione per il perseguimento di tale obiettivo. La promozione della Calabria deve essere realizzata anche con la valorizzazione dei suoi prodotti migliori, mediante azioni di sistema atte a far risaltare tutte le composite e variegate risorse del territorio".
"La Calabria è terra di molti tesori nascosti ha concluso Guagliardi - e Saracena ne costituisce un mirabile esempio, in quanto all'amenità del luogo coniuga, oltre ai prodotti tipici della tradizione enogastronomica, i beni ambientali del territorio (come gli itinerari naturalistico-archeologici)e la doviziosa cultura materiale e immateriale locale (gli usi, i costumi, le feste e le ritualità paesane)".