Reggio, la Lista Scopelliti a sostengo di Demetrio Arena

Reggio Calabria Politica
Demetrio Arena

“La tristezza della notizia di ieri impone di rivolgere a Demetrio Arena un pensiero di profonda gratitudine per l’infinita ed autentica dedizione messa al servizio della Città”. E’ quanto scrive il coordinatore Provinciale Reggio Calabria della Lista Scopelliti presidente Oreste Romeo.

“Credo, con queste parole – continua la nota - di interpretare il sentimento di quanti, con convinzione, nel maggio 2011, hanno spinto il reggino Demetrio Arena a Palazzo San Giorgio, nella inossidabile certezza che la sua lineare e specchiata figura costituisse l’energia positiva che solo una persona profondamente e positivamente radicata nel tessuto cittadino riesce ad assicurare in un ruolo di grande responsabilità; l’espressione tra le più alte e qualificate della società civile della quale Reggio aveva (e mantiene intatto, quando non sensibilmente accresciuto) il bisogno; la guida autorevole, lucida e condivisa grazie alla quale liquidare un impalpabile e velleitario interregno di esiziale stasi amministrativa; la scintilla in grado di restituire nuova luce ed ampi spazi all’anima reggina ansiosa di riprendere con decisione il percorso tracciato da una civiltà millenaria della quale si è eredi, sempre e comunque.

Sarebbe causa di ulteriore arretramento culturale abbandonarsi all’idea che oggi esista solo spazio per rassegnazione e sconforto, e dunque merita incondizionato plauso la tenacia che ha ispirato il commento del Sindaco eletto due anni addietro alla pronuncia del giudici capitolini.

E non è revocabile in ragionevole dubbio che, sul piano processuale, il risultato ottenuto, nella sua non definitività, assicuri privilegio ad una interpretazione draconiana, eccessivamente “europea”, di una normativa rispetto alla quale è sempre più nutrita e qualificata la schiera di quanti ne invocano una seria ed incisiva rivisitazione che sappia tenere conto della sterile aridità dei risultati che quel dato legislativo ha sin qui prodotto, nonostante la dichiarata, ma non centrata, finalità di garantire una “prevenzione avanzata” di fenomeni che richiedono tutt’altro approccio, tutt’altra visione prospettica.

Né, poi, ci si può lasciare irretire dal deplorevole e selvaggio clamore inseguito da talune opinioni, che, pur partorite in queste ore, presentano i pregiudizi di sempre e le malcelate invidie verso un impegno profuso al servizio della Città ed a tutela della onestà della stragrande maggioranza della sua gente.

D’altra parte, è innegabile che sia stato un atto di viscerale ed incoercibile amore verso Reggio, l’attività messa in campo ispirando un confronto, anche serrato ma il più ampio possibile, su una normativa, quella sullo scioglimento dei consigli comunali per mafia, rivelatasi, anche agli occhi del più prevenuto tra gli osservatori, fonte generatrice di grave insoddisfazione per semplici cittadini ed amministratori locali, ed, in egual misura, anche per importanti ed autorevoli figure istituzionali e dell’associazionismo che dalle rispettive postazioni ne hanno invocato una seria e rassicurante modifica.

E, sul punto, non s’è registrata differenza alcuna tra toga e tonaca, non potendosi trascurare il caritatevole grido d’allarme lanciato dal titolare di un ministero spirituale che sin dal suo esordio ha dato prova di sapere ascoltare ed interpretare la speranza del popolo metropolitano reggino.

Eventuali responsabilità di singoli non devono indiscriminatamente e solidalmente gravare sulla Collettività in genere o su terzi estranei: ciò, in particolare, vale per quel che concerne la possibilità che un ente locale venga sciolto, sia per quel che, invece, riguarda la inefficacia della conseguente gestione sostitutiva.

Questi sono risultati che rispecchiano una corretta declinazione del concetto di democrazia.

La stessa democrazia andata incontro a sospensione per mano incerta, anche plasticamente, di chi, al di sotto di un cielo stellato, ha dimostrato alla Nazione intera che ascoltava la legge morale che aveva dentro di sé, ma anche qualcosa di profondamente diverso!”