Donne: Wanda Ferro aderisce a iniziativa Cgil
“La violenza contro le donne in tutto il mondo rappresenta un’emergenza sociale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato che almeno una donna su cinque, nel corso della propria vita, subisce un pestaggio o uno stupro. Le violenze fisiche e psicologiche – dalle offese alle molestie, allo stalking, agli stupri –, in qualunque luogo avvengano – a casa o sul posto di lavoro - tolgono alle donne il diritto di vivere in maniera libera e dignitosa. – È quanto dichiara in una nota il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro che oggi ha aderito all'iniziativa della Cgil di Catanzaro nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne - E troppo spesso tolgono il diritto alla vita: il femminicidio è un delitto che riempie quotidianamente le cronache, una strage silenziosa di migliaia di donne innocenti, che spesso avviene all’interno dell’intimità della famiglia, della casa che dovrebbe essere il luogo della sicurezza e del riparo. La violenza domestica, associata o meno a situazioni di disagio familiare, colpisce donne, anziane, ragazze minorenni.
La sicurezza delle donne va garantita con ogni mezzo, in via preventiva, non solo nelle strade e nei luoghi pubblici, ma soprattutto all'interno delle pareti domestiche, dove è difficile intervenire perché diventa indispensabile la collaborazione di una vittima che è frenata dalla paura o dalla sfiducia nelle istituzioni che dovrebbero tutelarla. Quello che occorre, allora, è un impegno per l’affermazione, nella nostra società, di una cultura del rispetto.
La violenza di genere non è un fenomeno che riguarda soltanto le vite private delle vittime, ma ha un carattere sociale, perché si ripercuote sulla struttura di una società i cui retaggi culturali della prevaricazione dell’uomo sulla donna sono messi in discussione da un nuovo ruolo femminile sempre più indipendente. L’uomo che vede crollare la struttura patriarcale nella sfera pubblica, tenta violentemente di conservarla in quella privata. Finora il problema è stato sottostimato, forse perché l’ambiente sociale familiare è un ambito ancora considerato privato e inviolabile.
L’idea che “i panni sporchi si lavano in casa” è troppo spesso condivisa anche dalla vittima. Occorre allora una svolta culturale. Bisogna informare, educare e sensibilizzare preventivamente la nostra realtà sociale, partendo dai più giovani, alla cultura della non violenza. La violenza sulle donne e il femminicidio non si possono combattere soltanto con le leggi, ma serve una radicale trasformazione culturale e sociale, con l’impegno di tutti: istituzioni, singoli cittadini, forze sociali.
Per questo ho deciso di aderire all’iniziativa della CGIL di Catanzaro indetta in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che assume ancora più forza perché proviene da una terra in cui donne come Lea Garofalo hanno pagato con la vita la decisione di dire No alla mafia e di liberarsi dalla cultura della violenza e della sopraffazione. Il loro coraggio rappresenta un faro di speranza per tutte le donne calabresi.”