Pesca di frodo: Polizia Provinciale controlla fiumi e laghi nel cosentino
La provincia di Cosenza è una meta molto ambita da chi esercita la pesca, grazie alla peculiare conformazione orografica del suo territorio, formata da un fitto reticolato di torrenti che confluisce nei principali fiumi quali il Crati, il Savuto, il Neto, l’Esaro e il Lao, nonché dai numerosi bacini artificiali, tra i quali quelli della Sila, tra i più grandi della regione.
La Polizia Provinciale di Cosenza, sotto le direttive del comandante del Corpo, Giuseppe Colaiacovo, impegna da sempre i suoi uomini nel monitoraggio delle acque interne, al fine di preservare il patrimonio ittico, prevenendo e reprimendo tutti quei comportamenti contra legem in grado di pregiudicarne l’integrità.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, le pattuglie del Corpo, impegnate nei servizi di Polizia ittico-venatoria, hanno effettuato più di trecento controlli nei confronti di coloro che esercitavano la pesca, sanzionandone circa settanta per illeciti legati all’attività alieutica.
Le attività illegali riscontrate più frequentemente, in tale ambito, sono: pesca senza la prescritta licenza o con licenza scaduta, dimenticanza dei documenti di pesca, pesca ad una distanza inferiore ai 40 metri da arcate di ponti e sbocchi di canali, uso di attrezzi diversi da quelli consentiti, attrezzi lasciati incustoditi, mancato pagamento del tributo annuale.
I controlli della Polizia Provinciale riguardano, particolarmente, le aree più interne ed impervie della provincia, al fine di contrastare i reati di pesca, commessi con l’ausilio di corrente elettrica, materiali esplodenti e sostanze chimiche atte a intorpidire, stordire o uccidere i pesci.
Di recente, sono stati sequestrati, ad opera degli uomini in forza al distaccamento della Polizia Provinciale di San Giovanni in Fiore, diversi capi di trota lacustre, con peso e dimensioni inferiori rispetto a quelle per le quali è consentita la pesca; gli esemplari sono stati rimessi in libertà dagli stessi agenti. E’ stata, inoltre, rinvenuta, e successivamente sequestrata, una rete lunga circa trenta metri, all’interno di un’insenatura del lago Cecita.
Le specie ittiche più pregiate, e sempre più rare, presenti nei corsi d’acqua dell’altopiano silano, sono: la Trota Macrostigma, Fario, Iridea, Lacustre, nonché l’Anguilla. Incisiva continuerà ad essere l’azione della Polizia Provinciale, volta alla prevenzione e alla repressione della pesca di frodo nei confronti di queste rare specie.
Un’importante operazione contro l’inquinamento delle acque, ha visto impegnati, nei giorni scorsi, gli uomini della Sezione Ambiente della Polizia Provinciale. Tramite segnalazione pervenuta presso gli uffici del Comando, si è scoperta un’ansa del fiume Crati, in località Boccalupo, in agro di Rose, caratterizzata dalla forte moria di pesci e dalle acque stagnanti di colore verde scuro.
Le pattuglie hanno proceduto al recupero di alcune carcasse di pesci, appartenenti all’ordine dei cipriniformi della specie carpa, nonché al campionamento delle acque e del materiale, estratti dal letto del fiume.
I campioni di pesci sono stati consegnati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per i dovuti esami analitici ed i campioni di acqua e materiali vari sono stati consegnati al Dipartimento Provinciale ARPACAL di Cosenza per la ricerca di eventuali sostanze inquinanti.
In attesa dei risultati delle analisi, il Comandante della Polizia Provinciale, Giuseppe Colaiacovo, ha disposto un’attenta attività di sorveglianza lungo i tratti del fiume Crati giudicati più a rischio.