Sanità, Guccione (Pd): in Calabria i livelli essenziali di assistenza non vengono garantiti

Calabria Salute

“Chi ha interesse a distruggere la sanità pubblica calabrese?” - È quanto si domanda, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione - “In Calabria –si legge nella nota- è ormai un fatto conclamato e noto a tutti che i livelli essenziali di assistenza non vengono assolutamente garantiti. Più volte lo ha ripetuto in Parlamento il Sottosegretario alla Salute Fadda e anche il “Tavolo Massicci” ha richiamato duramente il Commissario Scopelliti ad intraprendere tutti i provvedimenti e le iniziative necessarie a garantire i livelli di assistenza su tutto il territorio calabrese. Purtroppo, però, fino ad oggi nulla è cambiato e, per certi versi, la situazione si è ulteriormente aggravata, con l’unico risultato che dobbiamo fare i conti con una vera e propria emergenza sanitaria regionale”.

“A ciò –prosegue Guccione- bisogna aggiungere che tra qualche settimana e, cioè, dal 1 gennaio 1914, dovranno essere assunte misure eccezionali a seguito delle decisioni del Governo nazionale che dal 2014 prevedono il taglio del 50% della spesa per le prestazioni aggiuntive e del’80% nel 2015. In conseguenza di ciò saranno accorpati i pronto soccorsi, i reparti di Anestesia e di Rianimazione e di Ortopedia e, in alcuni casi, si dovrà chiudere definitivamente anche qualche ospedale “spoke”.

Le prestazioni ed i turni aggiuntivi previsti dal Contratto Nazionale finora hanno sopperito alla carenza di personale, garantendo l’erogazione dei servizi ed il funzionamento degli ospedali calabresi. In mancanza di tutto ciò, e cioè del fatto che il medico dopo aver effettuato il normale orario di servizio si sobbarca anche di un ulteriore turno aggiuntivo, il sistema ospedaliero calabrese rischia definitivamente il collasso totale.

La nostra regione, tra l’altro, è stata fortemente sanzionata, per cui il turn-over rimane bloccato fino al 2015. Ciò significa che dei duemila dirigenti medici, infermieri e paramedici andati in pensione, nessuno potrà essere sostituito fino a quella data. Rispetto a questa prospettiva drammatica, Scopelliti non è stato nemmeno in grado di attivare lo sblocco del 15% del turn-over previsto dal Decreto Balduzzi”.

“A Cosenza e provincia –aggiunge il consigliere regionale del Pd- il contenimento della spesa per prestazioni aggiuntive significherebbe per l’Asp, che attualmente spende novecentomila euro all’anno, un risparmio di quattrocentocinquantamila euro nel 2014, ma comporterebbe la chiusura di interi reparti e anche di qualche ospedale “spoke” che oggi già vivono una precarietà assoluta e quotidiana nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Tale scelta, quindi, abbasserebbe ulteriormente la quantità e la qualità delle prestazioni sanitarie che si avvicinerebbero a quelle degli Stati del Nord-Africa”.

“Noi –conclude Guccione- ci batteremo con determinazione, ad ogni livello, perché questa decisione scellerata venga scongiurata e respinta. La stessa cosa consigliamo di fare al “troppo-tranquillo” Governatore Scopelliti che fino ad oggi ha sempre accettato supinamente, senza mai batter ciglio, decisioni e provvedimenti che mortificano e avviliscono la Calabria ed i calabresi”.