Maltrattava l’ex convivente a Girifalco, arrestato e scarcerato
I carabinieri di Girifalco, nel catanzarese, hanno arrestato sabato un uomo di 62 anni, S. S., con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex convivente e madre dei loro tre figli piccoli. La storia fra i due, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, è estremamente travagliata e le violenze, sempre stando alle ipotesi d'accusa, vanno avanti da tanto tempo, almeno dal luglio del 2010, quando ancora la coppia conviveva, e sono proseguite anche dopo la separazione. La vittima avrebbe subito botte, insulti, minacce gravissime, umiliazioni e maltrattamenti fisici e morali, che ha segnalato in diverse occasioni alle Forze dell'Ordine, denunciando che S. S. si sarebbe recato più volte, anche ubriaco, a casa della mamma della donna, dove lei vive assieme ai figli, infierendo su madre e figlia e insistendo con i suoi insulti e le aggressioni fisiche e verbali anche davanti ai bambini, incurante del provvedimento di ammonimento del Questore emesso nei suoi confronti l'11 novembre scorso. Nulla a quanto pare sarebbe valso a fermare il 62enne - neppure un precedente procedimento penale nato da una delle denunce della sua ex - evitando così alla vittima altre botte e altre minacce.
Fino all'ultima disperata telefonata che la donna ha fatto ai carabinieri sabato, raccontando in lacrime di essere stata appena aggredita nuovamente da S. S., e che ha portato a casa dell'uomo i militari che lo hanno arrestato. Il pubblico ministero ha chiesto poi per il 62enne la convalida e la misura cautelare degli arresti domiciliari considerato che egli "appare irriguardoso - ha scritto - nei confronti di ogni forma di avvertimento di natura giudiziale", contestandogli i maltrattamenti operati con una serie di condotte nei confronti della ex, che egli avrebbe "malmenato, afferrato per la gola, sbattuto con la testa contro il muro, colpita con il cellulare", ingiuriato e minacciato, anche alla presenza dei tre figli minorenni, "in alcune occasioni aggredendo anche questo ultimi". Il giudice monocratico, Giovanna Mastroianni, però, nel corso del giudizio per direttissima non ha convalidato l'arresto per carenza del requisito della flagranza, dal momento che S. S. è stato arrestato nella propria casa e non nell'abitazione dove vive la sua ex e dove l'avrebbe aggredita. Il magistrato ha tuttavia imposto all'indagato il divieto di avvicinarsi alla casa dove vive la vittima e poi, nonostante l'arresto non sia stato convalidato, le parti hanno acconsentito a procedere con il giudizio direttissimo (anche considerato il precedente procedimento a suo carico che è ancora in corso), che proseguirà il 20 gennaio. (AGI)