Il “Balletto di Calabria” al Teatro Morelli
Doppio appuntamento con il teatro-danza al Teatro Morelli di via Oberdan a Cosenza. Venerdì 12 e Sabato 13 dicembre, la compagnia ‘Balletto di Calabria’, fra gli ensemble più accreditati fuori regione - recentissima la selezione al programma ‘Amici’ di Maria de Filippi di un’allieva del Balletto - metterà in scena gli allestimenti “Skins” (12 dicembre) e “Life in fifty minutes”.
Il linguaggio per metafore corporee e coreografiche della danza e la grammatica dei codici del teatro contemporaneo. A raccontare dell’esistenza, del reale, dei meccanismi squisitamente umani che il palco restituisce in sembianze intime, nude, svelate.
Espressioni artistiche non nuove alla compagnia che vanta collaborazioni professionali con i migliori coreografi italiani (Loris Petrillo, Eugenio Buratti, veronica Paparini tra gli altri), attuando nella composizione delle partiture silenti il lavoro di ricerca sulla parola, l’emozione, la musica, il gesto. Un’azione scenica, danzante, da avvertire (e concepire) sensibilmente, coinvolgendo e stimolando tutte le sfere sensoriali, mescolando tecnica e istintività, naturalezza e plasticità, per fare dell’espressione emotiva, rappresentazione della realtà contemporanea.
Lo spettacolo “Skins” in scena venerdì 12 dicembre – regia di Massimiliano De Luca a Anna Pignataro, coreografie di De Luca - è uno sguardo attento, una riscoperta dei propri ricordi olfattivi più distanti, uno spaccato dell’universo umano, della comunicazione tra corpi. Sei figure si incontrano, si incrociano. Qualcuna vive la propria quotidianità, qualcuna si sceglie. I corpi si allungano, si abbandonano, per poi perdersi nel profumo della pelle e mettersi nudi davanti agli altri. L’anima degli esseri è racchiusa nel loro odore. Quindici danzatori in scena per 55 minuti.
“Life in fifty minutes – quadri per esistenze (im)possibili” – coreografie Roberta Ferrara, Massimiliano De Luca - sul palco del Morelli sabato 13 dicembre, nuovissima produzione della compagnia, indaga sulle relazioni, i rapporti di coppia per amplificare sul rapporto io-l’altro. Fotografa esistenze (im)possibili. Quotidianità in movimento liberatorio. Corpi in mimesi, modelli in posa per dipinti sul rapporto a due. Mappatura in scala per decifrare il districato universo delle relazioni. Dell’io e l’altro.
Otto danzatori e altrettanti corpi in prosa silente: duellanti, forsennati, armonici, raffiguranti la bellezza e l’orrore possibile in spaccati consueti. Il linguaggio della danza che assurge a molteplici interpretazioni e la teatralità esasperata nelle formule artigianali, originarie, pantomimiche.
Il palco - accennato scenograficamente con feticci di situazioni domestiche, metafore di un più vasto senso di dinamismo di coppia - muta in groviglio di carne ossa, sangue e pulsioni. Gioco di anime, scontro, pace, travaglio, gestazione. E il parto di un’immutabile generazione d’arte chiamata vita.
In dettaglio, Life, svela intimità, segreti inconfessabili, nel rapporto tacito tra chi guarda e chi agisce, schiude porte quanti sono i microcosmi dentro e fuori di noi. Nel buio della sala soddisfacente a quella comprensione individuale che fa tanti pubblici per quanti spettatori in platea.
Una commozione estetica dettata dalla minuzia coreografica e gestuale, in scena corali, duetti, terzetti, assoli. A comporre una partitura a drammatizzazione visuale.
Una definizione di personalità universali e sfaccettate. Da individuare nelle sfumature come nei cenni diretti.
Uomini e donne che si rincorrono, si prendono, si abbandonano, si vivono, si amano, lottano, fanno branco, si guardano e si riconoscono.
Appuntamento venerdì 12 e sabato 13 dicembre al Teatro Morelli, a Cosenza.