‘Ndrangheta: discusso appello su richiesta domiciliari sen. Aiello

Catanzaro Cronaca

Si è svolta oggi la discussione al Tribunale della libertà cui la Procura di Catanzaro ha fatto ricorso contro la decisione del giudice distrettuale per le indagini preliminari di non disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del senatore catanzarese del Pdl Piero Aiello, nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese sfociata a luglio nella maxi operazione "Perseo", diretta dalla Polizia contro il clan Giampà di Lamezia Terme.

L'Ufficio di procura ha insistito nella propria richiesta - respinta dal giudice Abigail Mellace, firmataria dell'ordinanza cautelare di "Perseo" - sulla scorta di elementi accusatori in base ai quali ad Aiello è stata contestata la corruzione elettorale perché, secondo le ipotesi degli investigatori, il parlamentare avrebbe "inquinato" il voto delle Regionali del 2010, la tornata elettorale che si concluse con la vittoria schiacciante del candidato del centrodestra Giuseppe Scopelliti ed in cui il senatore raccolse complessivamente oltre 10.400 preferenze risultando il sesto tra gli eletti del Pdl.

In particolare Aiello, secondo l'accusa, in concorso con l'avvocato Giovanni Scaramuzzino, avrebbe stretto contatti con il boss, ora collaboratore di giustizia, Giuseppe Giampà, ottenendo sostegno dalle cosche. E anche per lo stesso Scaramuzzino oggi si è svolta udienza davanti al Tribunale del riesame, dopo che il suo difensore, l'avvocato Siracusano del Foro di Catania, ha impugnato il provvedimento che ha sottoposto il primo a custodia cautelare in carcere.

I giudici (presidente Sonni, a latere Natale e Illiano) si sono riservati di decidere tanto in merito all'appello per Aiello che al riesame per Scaramuzzino. Nell'inchiesta "Perseo" sono contestati a vario titolo l'associazione mafiosa e altri tipi di reati, e con essa gli inquirenti ritengono di aver fatto luce anche su diversi omicidi verificatisi in una cruenta guerra di mafia che, tra il 2005 ed il 2011, ha lasciato numerose vittime sul campo, a Lamezia Terme. (AGI)