Assenteismo dilagante all’Arsac di Crotone: denunciati 20 dipendenti

Crotone Cronaca

La quasi totalità del personale in servizio presso la sede crotonese dell'Arsac, l'Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria (Arsac) è stata denunciata a piede libero dalla Guardia di Finanza a seguito di un'indagine mirata avviata nel novembre del 2024, che avrebber fatto luce su un presunto "dilagante fenomeno di assenteismo" che coinvolgerebbe 20 dei 23 dipendenti attualmente in servizio.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati questa mattina, ed i reati contestati sono di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico e di falsa attestazione in servizio.

Le timbratura false

Particolarmente articolata l'indagine dei finanzieri, che hanno svolto numerose operazioni di controllo, osservazione e pedinamento, sfruttando anche controlli satellitari e tabulati telefonici dei lavoratori.

Una mole di dati notevole, che ha portato ad accertare numerosi episodi di false attestazioni in presenza e altrettetanto false timbrature, con conseguente erogazione di uno stipendio per attività, in realtà, mai svolte.

In buona sostanza, e secondo gli inquirenti, un singolo dipendente avrebbe effettuato delle timbrature multiple per conto dei colleghi, simulando così entrate ed uscite e celando, di fatto, anche assenze ingiustificate, ritardi, uscite anticipate ed allontanamenti non autorizzati.

Lo scambio dei badge

Grazie allo scambio dei badge personali, questi sarebbe così riuscito a simulare una parvenza di normalità all'interno dell'azienda, con la complicità sia del personale amministrativo che di vigilanza.

I badge sarebbero stati "nascosti" in vari punti dell'ufficio anziché essere custoditi da una sola persona, e riportavano al di sopra i nominativi dei dipendenti interessati, così da evitare errori nelle timbrature.

Lo stesso soggetto avrebbe eseguito, in un solo giorno, ben dodici timbrature sequenziali, in favore di altrettanti colleghi.

Le violazioni sistematiche

Sempre i militari parlano di "gravi e sistematiche violazioni", che avrebbero prodotto, nei soli 40 giorni in cui si sono svolte le indagini, un'erogazione indebita di circa 20 mila euro.

Il tutto a danno dell'ente regionale, e dunque delle casse pubbliche. Nel mentre, alcuni degli indagati svolgevano attività lavorative parallele, impegnati nel settore della ristorazione o dei lavori edili.

Le indagini avrebbero messo in luce quella che viene definita come una "aberrante percentuale di assenteismo", pari al 90% rispetto alle prestazioni dichiarate, e di tutto è stata informata la Procura della Repubblica per l'apposita segnalazione alla Corte dei Conti, per via di un possibile danno erariale.

Informato anche l'ente regionale per l'adozione di provvedimenti specifici nei confronti dei dipendenti.