Corigliano: al via progetto formativo “Il sangue rosa. La strage delle donne”
Si svolgerà in data 5 dicembre 2013 alle ore 9.30, presso l’Istituto Tecnico “Luigi Palma” di Corigliano Calabro, la cerimonia d’inaugurazione del progetto formativo “Il sangue rosa. La strage delle donne”. Un’idea nata della dott.ssa Cinzia Falcone, presidente dell’A.N.I.M.E.D. (Associazione Nazionale Interculturale Mediterranea), in seguito ad un convegno organizzato nello scorso mese di giugno presso il salone di rappresentanza del comune di Cosenza, dopo la tragica scomparsa di Fabiana Luzzi, la sedicenne di Corigliano, brutalmente uccisa dall’ex fidanzato.
L’iniziativa promossa dal Prefetto Gianfranco Tomao, che per l’occasione consegnerà ai genitori una targa “Nel ricordo di Fabiana Luzzi, affinché non accada mai più…”, è stata inserita nel contesto dell’ampio progetto “Giovani e legalità”, un percorso educativo atto ad intervenire con efficacia sulle tematiche legate alla diffusione della legalità nelle scuole. Il progetto, la cui fase di formazione vedrà impegnato lo staff dell’Animed che si avvarrà anche della collaborazione di esperti, si svolgerà in collaborazione con le Forze dell’Ordine in ben 16 istituti scolastici, individuati nell’ambito della Provincia di Cosenza, partendo proprio dall’istituto “Palma” nel ricordo di Fabiana.
“Il sangue rosa” rappresenta, dunque, una valida strategia d’intervento mirato a sensibilizzare e coinvolgere una vasta ed eterogenea gamma di utenti in termini di età (studenti tra i 14 e i 18 anni e docenti), di estrazione sociale, appartenenza religiosa, grado d’istruzione e orientamento sessuale. L’obiettivo è quello di trasmettere “il valore della vita e della solidarietà contro la subcultura della violenza e del sopruso”, come afferma il Caposervizio della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, che sarà presente al tavolo dei relatori insieme al comandante dell’Arma provinciale dei Carabinieri, il colonnello Giuseppe Brancati e al presidente dell’associazione Animed, Cinzia Falcone.
L’incontro moderato dalla giornalista Francesca Porco e strutturato in diverse fasi d’intervento, vedrà l’alternarsi di racconti, testimonianze e filmati atti a documentare anche attraverso dati e statistiche, la crescita costante del fenomeno della violenza di genere. Contrastare il crudele meccanismo dell’indifferenza è possibile, ma solo se si attivano dinamiche di condivisione e partecipazione, attraverso la sollecitazione emozionale di gruppo nei vari plessi scolastici.
Tra le macro aree previste dal progetto: prevenzione; approfondimento; formazione ed informazione, riguardo alle metodologie necessarie per effettuare una denuncia e alla conoscenza di numeri utili a cui rivolgersi in caso di necessità.
Inoltre, l’intero percorso formativo si concluderà con una pubblicazione a cura dell’ufficio stampa, nella quale verranno recensiti gli incontri previsti e non solo. Attraverso fotografie e interviste strutturate sarà possibile tracciare un bilancio sulla gravità della fenomenologia in oggetto, attraverso testimonianze dirette.
L’incontro terminerà, poi, con un dibattito di circa trenta minuti, nell’ambito del quale gli studenti potranno esprimere liberamente il loro punto di vista, raccontare le loro esperienze e le loro perplessità al fine di superare gli stereotipi di genere e comprendere l’importanza di valori come il rispetto per se stessi e per gli atri.