M5S: “Nella Valle del Savuto si favorisce l’abbandono scolastico”

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“Articolo 34 della Costituzione della Repubblica italiana:

La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

Con molta probabilità la Valle del Savuto non fa parte della Repubblica italiana, visto che da due mesi e mezzo molti studenti della nostra Valle non possono frequentare l'Istituto Professionale (IPSSASR) di Scigliano per problemi economici, violando inoltre anche l'articolo 3 della nostra Costituzione. - Affermano in una nota gli Attivisti del Movimento Cinque Stelle - Ma veniamo ai fatti. Fino allo scorso anno scolastico circa 30 studenti di alcuni paesi della Valle del Savuto potevano raggiungere gratuitamente l'istituto di Scigliano grazie ad un autobus che, partendo da Piano Lago, passava nei vari comuni (Belsito, Malito, Grimaldi, Maione-Altilia) per poi raggiungere la stazione di servizio Esso di Savuto, transitava per Pedivigliano ed altri comuni, per raggiungere infine la scuola di Scigliano. Non si può dire che gli studenti non erano motivati, visto che quelli più lontani impiegavano anche fino a 2 ore da casa fino all'istituto scolastico.

Dall'inizio del corrente anno scolastico improvvisamente il primo tratto dell'autobus, quello compreso tra Piano Lago e la stazione di servizio di Savuto viene sospeso, lasciando almeno 20 studenti con il problema di auto-organizzarsi per raggiungere l'autobus, che ora parte dallo svincolo autostradale di Grimaldi.

Molte famiglie, avendo la possibilità, si sono organizzate, accompagnando i figli dal proprio paese fino a all'ingresso dell'autostrada di Grimaldi. – Prosegue la nota - Purtroppo altre sono state costrette a negare ai propri figli la possibilità di proseguire gli studi per problemi economici.

Abbiamo incontrato i familiari interessati: molte famiglie sono monoreddito o addirittura senza reddito, visto che i genitori sono disoccupati oppure lavoratori in cassa integrazione o in mobilità; alcune non hanno nemmeno i soldi per pagare l'assicurazione dell'automobile, che sono costretti a tenere ferma nel cortile di casa. In questi mesi si è anche tentato di risolvere il problema con le amministrazioni locali, che non sono riuscite a dare una risposta positiva alle famiglie: affermano che le famiglie dovrebbero pagare 50 euro mensili per l'autobus.

Ma secondo chi legge, è possibile che 7-8 comuni, la Comunità montana, la Provincia o la Regione Calabria non riescano a trovare un centinaio di euro mensili ciascuno per pagare un autobus e permettere ai ragazzi, frequentanti spesso le ultime classi dell'istituto, di continuare e terminare gli studi? Oppure siamo tornati alla barbarie ed alla divisione in classi tra poveri e ricchi: i figli di chi ha abbastanza soldi possono studiare, gli altri devono restare poveri ed ignoranti come erano i nostri avi? Indigniamoci davanti a queste ingiustizie e chiediamo ai nostri governanti di risolvere i problemi reali delle persone che hanno permesso la loro elezione, altrimenti rimandiamo a casa chi non fa il proprio dovere e non è in grado di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini elettori. – Conclude la nota - Gli amministratori sono i nostri dipendenti e li possiamo mandare a casa quando vogliamo!”




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