Rossano, “Terra madre day” al polo Agrario-Alberghiero

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In tutto il mondo l’industrializzazione dell’agricoltura, la cementificazione del territorio e gli stili di vita sempre più frenetici stanno mettendo a rischio i cibi tradizionali: varietà locali di frutta verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci, etc. Ecco perché bisogna salvare i prodotti che rischiano di scomparire. È, questo, il tema dell’edizione 2013, la quinta del Terra Madre Day, la festa mondiale di Slow Food per festeggiare il cibo locale.

Ad ospitare, anche nella Sibaritide-Pollino, a Rossano, questa importante occasione per descrivere nuovi prodotti e far conoscere quelli già imbarcati Nell’arca Del Gusto di Slow Food, accanto ai saperi, alle pratiche, alle cultura ed ai territori che li hanno generati, sabato 7 alle ore 9.30, sarà il Polo Agrario-Alberghiero dell’Istituto d'Istruzione Superiore "E.Mayorana" guidato dal dirigente Giuseppe Spataro.

L’appuntamento, che si terrà presso l’aula magna del Polo Agrario-Alberghiero in Contrada FRASSO a Rossano Scalo, ed al quale è stato dato non solo simbolicamente il titolo “il ritorno alla terra”, è promosso in partnership con la Condotta Slow Food Sibaritide-Pollino con sedi a Rossano ed a Saracena in stretta collaborazione con la docente Ornella Mamone Capria.

L'era del "vai a zappare" detto a chi non pareva particolarmente dotato per gli studi, è finita da un pezzo. Oggi a zappare ci vanno, ci vorrebbero andare, quelli che studiando hanno capito che è a partire dal cibo che si cambia il mondo, e si migliora l'ambiente, la salute, la qualità della vita di tutti. La società civile ha capito bene che, come giustamente titolava un sito di settore qualche giorno fa, è ora di "salire in agricoltura". È ora che lo capiscano, anzi sono già in grave ritardo, istituzioni, politica e banche. (..) Che cosa aspetta la nostra classe dirigente ad occuparsi di questo settore? A mettersi a studiare questo ambito per fare in modo che parlare di Made in Italy non diventi, a breve, un parlare a vanvera? Cosa aspettano a capire che sta lì, in quei campi, in quelle mani, in quei cervelli e in quella voglia di sudare, l'identità di questo nostro paese? Bisogna che quel mestiere torni ad essere prestigioso e soddisfacente, che torni ad essere uno dei mestieri principi verso cui l'uomo naturalmente tende, e deve avere riconoscimento a livello sociale ed economico.” – Partirà da queste riflessioni ed interrogativi di Carlo PETRINI, fondatore e presidente internazionale di Slow Food il confronto aperto tra esperti, docenti, testimonianze e gli studenti degli istituti professionali agrario ed alberghiero. Dopo l’introduzione ed i saluti del dirigente Giuseppe Spataro, grazie alla cui sensibilità sono in atto da settimane diverse e proficue iniziative di collaborazione con Slow Food locale, moderati da Lenin Montesanto, porteranno il loro contributo Franco Pietrafitta, collaboratore per il Polo Agrario-Alberghiero, Ornella Mamone Capria docente di chimica agraria, Mariateresa SCURA biologa nutrizionista e responsabile Orto in Condotta del Convivium Slow Food Sibaritide Pollino, Franco Mazzei responsabile comprensoriale della Confederazione Italiana Agricoltura (CIA) Sibaritide, Pietro Pometti e Antonio Sciarrotta periti agrari e conoscitori delle tradizioni locali, Vincenzo Curci docente di scienze e tecnologie agrarie, autore di “Alla ricerca del gusto – Guida alle identità territoriali di Calabria” ed Enzo Barbieri, noto imprenditore del gusto, manager dell’identità e assessore al turismo del Comune di Altomonte e l’assessore alle attività produttive del Comune di Rossano Rodolfo Alfieri.

Nel corso del confronto saranno trasmessi due video, una riflessione sul sistema agroalimentare e ed uno sulle tradizioni popolari legate al cibo. Al termine dell’evento, studentesse e studenti dell’IPSAAR, guidati da Pietro Bloise, docente di laboratorio di cucina, prepareranno un dolce tipico rossanese. Il momento identitario sarà impreziosito dalla possibilità di degustare, direttamente dalla botte e accompagnati dall’arte antica dei brindisi della tradizione cittadina, del buon vino prodotto nel centro storico di Rossano, dalla storica Cantina Marinelli, uno dei covi del gusto custoditi nella Città alta.