Rossano, le nuove frontiere dell’agricoltura in un convegno
Soprattutto in una regione come la Calabria, la delega assessorile all’agricoltura dovrebbe coincidere con quella alle politiche per i turismi. Non è concepibile sentirsi dire, in un bar di Rossano, circondato da agrumeti e uliveti, che non hanno spremute naturali d’arancia, invitando l’ospite a consumare succhi preconfezionati e globalizzati! Così come non è tollerabile che nelle pizzerie, a chi chiede dell’olio, venga proposto quello di semi, anziché l’extravergine d’oliva di cui è impregnata la nostra storia.
È qui, in questi meccanismi culturali, che qualcosa non funziona e va cambiata. Ed è per questo che gli istituti agrario ed alberghiero hanno e devono sempre più avere, dalle nostre parti, un’importanza ed un ruolo strategici. Più di altre offerte scolastiche, licei inclusi! – È quanto ha spiegato, raccogliendo consensi eagricoltura applausi unanimi, Enzo Barbieri, noto imprenditore del gusto, manager dell’identità e assessore al turismo del Comune di Altomonte chiudendo, nella mattina di sabato 7, presso il Polo Agrario-Alberghiero dell’Istituto d'Istruzione Superiore "E. Mayorana" in Contrada Frasso, il partecipato e dinamico confronto tra studenti ed esperti in occasione della 5 edizione Terra Madre Day, l’evento internazionale di Slow Food promosso, anche a Rossano, per salvare i cibi in estinzione e i prodotti tradizionali e preservare la biodiversità dei territori.
Ad aprire la ricca mattinata è stato il dirigente Giuseppe Spataro che ha sottolineato l’importanza e l’esigenza di avere e fruire di un’istruzione e di una formazione rivolte al territorio. SPATARO ha invitato a considerare il “ritorno alla terra” (lanciato da Carlo Petrini) come motivo di ricchezza, opportunità e sviluppo sostenibile. Una volta – ha detto – quando non si andava bene a scuola si raccomandava di andare “a zappare”. Oggi è l’esatto contrario: “a zappare” si va e bisogna andarci, sempre di più, con competenze diverse ed elevate, perché finalmente si capisce il valore complessivo della terra ed il peso reale dell’alimentazione nell’economia e nella società.
Sollecitati e provocati da Lenin Montesanto, fiduciario della condotta Slow Food Sibaritide – Pollino, hanno portato il loro contributo Franco Pietrafitta, che ha ribadito l’importanza dei due istituti per la valorizzazione dell’agroalimentare e nell’accoglienza turistica; Ornella Mamone Capria che ha parlato di sfida contemporanea, strategica per i Sud del mondo: quella cioè di non disperdere il patrimonio immateriale e di considerare cultura la coltura. Oggi – ha detto – è diventato difficile dire se è un prodotto è veramente italiano nonostante siamo una boutique naturale di prodotti sostenibili; Pietro Bloise che ha sottolineato l’esigenza di avere dei costi giusti per prodotti autentici e sostenibili; Vincenzo Curci che si è detto stupito dell’incremento vertiginoso di iscrizioni negli istituti agrari del Nord (dove non hanno più aule sufficienti!) rispetto alla minore domanda al Sud. Bisogna – ha detto l’autore del libro “Alla ricerca del gusto” – ritornare a coltivare i campi. Non c’è crisi occupazionale in agricoltura. Le prossime guerre – ha chiosato – si vinceranno col e sul cibo, non con i fucili!; Pietro Pometti che ha illustrato alcune rare tradizionali ricette e prodotti rossanesi; Natale Chiarello, presidente della commissione consiliare bilancio che, portando i saluti del sindaco Giuseppe Antoniotti – ha ricordato come siano in agricoltura, e non più dietro le scrivanie!, i posti di lavoro oggi vincenti; Franco Mazzei, responsabile Sibaritide della CIA che ha sottolineato il valore dell’agricoltura contro il dissesto idrogeologico. Togliere l’uomo dalle zone interne – ha detto – significa determinare degrado e distruzione. – Mangiar bene – ha detto Mariateresa Scura, responsabile orto in condotta di Slow Food locale – vuol dire nutrirsi con quello che produce il nostro territorio, perché fa bene alla salute ed all’economia. Bisogna rispettare i tempi della natura e mangiare prodotti di stagione. Noi mangiamo – ha scandito – il 90% delle malattie che abbiamo. E le malattie del secolo sono il diabete, il colesterolo, quelle cardiovascolari etc che derivano tutte dalla nostra alimentazione. Ecco perché serve, soprattutto nelle scuole, maggiore educazione alimentare. – Nel corso della riuscita iniziativa, gli studenti A. SAPIA, G. PIPIERI E A. CAMPOLO hanno spiegato la preparazione, a loro cura, nella cucina dell’istituto, di alcune pietanze tipiche rossanesi, degustate, con accompagnate dai brindisi tradizionali di Antonio Sciarrotta, col vino rosso locale, stillato alla botte, prodotto e offerto dalla Cantina storica Marinelli, nella Città alta.