Coldiretti Calabria: iniziato ad Amantea il nono forum regionale
Un Forum pieno di aspettative, ha affermato Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, dando il via ai lavori del IX ° Forum su agricoltura e alimentazione che si svolge da questa mattina a Campora San Giovanni di Amantea. Molinaro, dopo aver illustrato ai presenti l’importanza del settore nell’economia calabrese che l’ultimo report della Banca d’Italia ed altri primari istituti che l’agricoltura e l’agroalimentare è l’unico settore con valore positivo in termini di export.
Molinaro ha sottolineato come la tematica fondamentale che verrà affrontata nel corso del di Forum sarà soprattutto quella legata all’agromafia ed alla contraffazione che determina ogni anno una perdita di circa 60 MLD di euro per l’Italia di cui un MLD di euro solo per il Made in Calabria. Ed allora è necessario che la prossima programmazione comunitaria 2014-2020 rifletta e tenga conto che l’omologazione può produrre seri danni all’economia italiana e che si deve puntare soprattutto: sullo sviluppo sostenibile e sull’occupazione che, in territori come la Calabria, possono combattere il clima di sfiducia e rassegnazione verso le istituzioni e verso l’Europa.
Un’altra Calabria, è, non solo uno slogan ma una azione coerente che la Coldiretti Calabria sta portando avanti. Per questo, una nuova programmazione centrata sui bisogni delle filiere e dei territori, con alleanze sempre più strette, con chi vuole bene alla Calabria attuando una radicalità intelligente nelle scelte. Ad aprire la sessione relativa ad “agromafie e contraffazione: la nostra capacità ed impegno per cambiare le cose” è stato Daniele Perrone delegato regionale dei Giovani che ha sottolineato, l’importante apporto dei giovani imprenditori.
Nel tema scottante ma di grande attualità, ha messo subito il dito Giuseppe Graziano comandante del corpo forestale dello Stato della Calabria ha riferito sugli oltre 700 controlli annui in tutte le filiere agroalimentare ed in particolare sulla operazione “vero succo”con succo di agrumi brasiliano che solo transitando nella regione magicamente diventava calabrese. Il sostituto procuratore generale di Napoli Donato Ceglie, ha sottolineato che oggi c’è un attacco all’Italia ed al suo simbolo il cibo. Con una frase forte, riferendosi alla sua specifica esperienza, ha affermato che “l’imprenditore che ha deciso di affidarsi al clan dei casalesi è peggio di loro”.
Ha sottolineato, che occorre un gioco di squadra coinvolgendo le Università e Coldiretti con la creazione dell’osservatorio nazionale presieduto dal procuratore Giancarlo Caselli, ha sicuramente posto le basi per la difesa di ambiente, cibo, salute, territorio, salute alimentazione che è un fronte importante di impegno. Non si può affidarsi solo alla magistratura e forze dell’ordine. Ha sottolineato, la necessità di un progetto di manutenzione del territorio.
Benedetto Di Iacovo, presidente Commissione Regionale Emersione, ha dato notizia della firma di un protocollo di legalità nel settore agroalimentare. In Calabria sono 5 i miliardi di euro che sfuggono ad ogni imposizione fiscale e di questi 2 miliardi dalla economia criminale. Mario Spagnuolo procuratore della Repubblica di Vibo Valentia: ha affermato che l’illegalità è una scelta perdente. Ha riferito di una indagine che ha portato alla scoperta nel comune di San Calogero all’interno di una azienda “Fornace tranquilla “ di una collina di “vanadio” materiale altamente cancerogeno e tossico frutto di scarti di lavorazioni di centrali siciliane, pugliesi e calabresi. Oggi – ha affermato – quella collina tossica e ancora lì occorrono 20milioni per smaltire e non ci sono.
Da parte di tutti gli enti territoriali occorre trasparenza e non opacità. Riferendosi alla provincia di Vibo dove svolge le funzioni, ha riferito che il 10% dei comuni è sciolto per infiltrazioni, l’ASP è sciolta, la Provincia è commissariata ed il comune capoluogo è in quasi dissesto. Ben si capisce – ha concluso che è difficile fare rete e per questo la grande testimonianza della Coldiretti Calabria è molto importante. Salvatore Magarò presidente della Commissione Regionale Antimafia ha riferito sull’attività della Commissione e dell’impegno sulle tematiche della contraffazione, e per questo, occorre un particolare impegno nelle scuole e nella società responsabile.