A Castrovillari una mostra per la Giornata della memoria
In occasione della ricorrenza del 27 gennaio, la “Giornata della memoria” l’associazione Mystica Calabria propone, nella Sala dell’Accoglienza del Castello Aragonese di Castrovillari, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, da sabato 25 gennaio sino a lunedì 27, la mostra storico-documentaria “Triangoli viola: le vittime dimenticate del regime nazista” curata da Francesco D’Ortenzi e Raffaele Ponte.
Questa vuole ricordare in particolare, ma non perché gli altri lo erano da meno, coloro i quali avevano cucito sulla casacca zebrata da deportato il triangolo viola perchè Testimoni di Geova, quindi anche loro vittime, con altri, dei campi di concentramento, “di cui – ricordano gli organizzatori- si è sempre parlato,davvero poco.”
“I cosiddetti “triangoli”, apposti su quelle casacche a strisce dei deportati nei lager nazisti e che, insieme a un numero di matricola, servivano- spiegano gli organizzatori- per individuare la categoria a cui appartenevano i prigionieri: triangolo rosso per i politici, giallo per gli ebrei, verde per i criminali comuni, nero per gli asociali, rosa per gli omosessuali e triangolo viola proprio per i Testimoni di Geova.” Anche i bambini, privati di dignità, venivano costretti ad indossare questa “divisa”.
La mostra, che raccoglie video, fonti, articoli, fotografie riguardanti le terribili vicende dell’olocausto, “vuole diffondere e far conoscere, così, da un punto di vista esclusivamente storico- si rimarca - , l’oppressione inflitta dalle SS anche ai “Bibelforscher”, come erano chiamati allora i Testimoni di Geova in Germania.
“Tra il 1933 e il 1945 quasi 10.000 testimoni di Geova – ricordano gli organizzatori- furono vittime dirette del nazionalsocialismo. Fra le misure prese nei loro confronti ci furono la privazione del lavoro, della pensione di vecchia e dei benefici previdenziali, multe e internamenti in prigioni, campi o riformatori. Circa 840 figli di Testimoni furono sottratti ai genitori. Circa 6.000 Testimoni, di cui 455 austriaci, furono rinchiusi in prigioni e campi. Complessivamente circa 2.000 di loro trovarono la morte, più di 250 dei quali giustiziati in vario modo, tra decapitazioni, fucilazioni e impiccagioni.”
“Il momento che sosteniamo – ha dichiarato il Sindaco Domenico Lo Polito - è per affermare il diritto della persona alla non discriminazione e che la tutela dei valori della libertà, della democrazia e degli stessi diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione, come l’articolo 19 al Titolo I, in materia di Rapporti Civili, (che ricorda la libertà di ciascuno di professare la propria fede religiosa), sono importanti quanto imprescindibile.
E’ questa- aggiunge il primo cittadino - una delle motiviazioni che, con le altre, ribadiscono la sostanzialità ed importanza della Giornata della Memoria oltre che la sua istituzione, con cui si vuol far ammenda, consapevoli che la dignità della persona ha un valore incommensurabile al di là della razza, religione, opinioni politiche, sesso, condizioni personali, fisiche o mentali.”