Forestali: Fai-Cisl, la Regione non rispetta gli impegni
"La Regione continua a non mantenere gli impegni assunti, e i lavoratori forestali sono ancora in attesa del pagamento della mensilità di dicembre che doveva essere erogata entro il dieci gennaio". Lo afferma Daniele Gualtieri, Segretario Territoriale della Fai-Cisl di Catanzaro Crotone Vibo Valentia , che accusa di "scarsa capacità e ancora minore credibilità" una politica regionale "che alle parole non fa seguire i fatti". "E' inutile sedersi al tavolo - continua Gualtieri - e sottoscrivere accordi che poi non vengono mantenuti. Intere famiglie di lavoratori, che vivono esclusivamente di questi stipendi, sono lasciate in una situazione di grave difficoltà economica, e in una ancora più grave incertezza del presente e del futuro. Una situazione allarmante che vede i lavoratori forestali che ancora devono ricevere il mese di Dicembre, i sorveglianti idraulici che ancora avanzano alcune spettanze relative al 2012(Dicembre e tredicesima) e Dicembre 2013, i lavorati dell'Arsac che sono ancora in attesa di ricevere il mese di dicembre". - "Questi - domanda il sindacalista - sarebbero i settori fondamentali su cui la politica vorrebbe far decollare l'economia regionale??? La Fai-Cisl non è più disposta ad accettare inefficienze e incapacità che pesano sulle spalle dei lavoratori che ogni giorno lavorano per portare a casa un salario dignitoso e mantenere le proprie famiglie. I lavoratori del comparto agricolo, forestale, del comparto della sorveglianza idraulica non chiedono l'elemosina a nessuno, ma pretendono il sacrosanto riconoscimento dei propri diritti contrattuali. E quel minimo di rispetto e serietà, che forse la classe politica regionale non è in grado di offrire". Come si può pensare - continua la nota - di invertire la rotta se tutta la politica regionale, sembra talmente distante dalla realtà, che non importa a nessuno risolvere le problematiche esistenti, perchè forse distratti da altre cose, ma i cittadini calabresi, i lavoratori calabresi sicuramente non possono accettare più questa situazione, pretendono che la politica ritorni, se all'altezza, a svolgere il proprio dovere, altrimenti non c'è più spazio per coloro che attuano politiche sbagliate e clientelari che non fanno il bene collettivo".