Maltempo: colpita l’Associazione Anima Randagia
Riceviamo e pubblichiamo comunicato a firma di Francesca Console, Presidente Associazione Anima Randagia Catanzaro sul maltempo delle ultime ore:
“Viste le incessanti piogge che hanno flagellato l'intera costa Jonica e il Capoluogo Catanzarese, anche questa volta l'Associazione Anima Randagia è stata purtroppo colpita. Nonostante i ripetuti appelli d'aiuto documentati con foto e video risalenti al 19 novembre u.s. accompagnati da richieste protocollate agli organi competenti, la situazione non è per nulla cambiata.
Ci domandiamo ad oggi di chi sia la competenza della messa in sicurezza della Fiumarella che costeggia la Valle dei Mulini, Parco della Biodiversità Mediterranea, il cui passaggio sull'altra sponda per poter accudire quotidianamente le nostre anime a 4 zampe è interdetto ogni qual volta venga a piovere.
Vorremmo ricordare che esistono abitazioni oltre il fiume e anche un'Azienda. Crediamo sia vergognosa la situazione in cui ci troviamo. La montagna continua a franare sui nostri protetti e noi ci ritroviamo a spalare ogni volta chili su chili di fango per poterli nuovamente mettere in sicurezza. Sorge spontanea la domanda: "Perchè da lì non ve ne andate?" Certo!!! Lo faremmo più che volentieri...ma con quale alternativa??
A parte il discorso "rifugio" da gestire, argomento oramai urlato troppe volte a gran voce tramite la richiesta di un fascio di terra anche a pagamento dove poter sistemare i "VOSTRI" randagi recuperati dalla strada, come potete voltarvi dall'altra parte quando la strada di Via Corrado Alvaro non è quasi più praticabile? Come potete voltarvi dall'altra parte quando il fiume diventa impossibile all'attraversamento da parte di privati cittadini?
Provincia, Comune o Regione chi deve occuparsi di quanto scritto? Chi? Riusciamo a dare delle Responsabilità a qualche Istituzione di quanto quotidianamente affrontiamo? Se gli animali non vengono considerati come esseri degni di sicurezza, almeno noi 7 volontari dell'Associazione Anima Randagia nonché cittadini catanzaresi, avremmo pur diritto a continuare il nostro "lavoro gratuito" in tranquillità? O forse le nostre vite non hanno una valenza?”