Gioco d’azzardo, Nucera: rammaricato per i ritardi della Regione
“Sul fenomeno del gioco d’azzardo e sulle macchinette mangiasoldi dislocate in bar e locali pubblici, anche in prossimità di edifici scolastici, ho depositato da tempo un progetto di legge recante «Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito e la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico». A distanza di alcuni mesi quel provvedimento è ancora in attesa di essere trattato e discusso in Commissione”.
È quanto rileva il Segretario Questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, rammaricato per i ritardi con i quali la Regione Calabria sta affrontando un tema di così stringente attualità.
“In termini di tempestività della proposta legislativa la Calabria si era posta ai primi posti tra tutte le regioni italiane – commenta il Segretario Questore del Consiglio regionale – Un provvedimento destinato a regolamentare con norme chiare e stringenti una autentica ‘piaga ‘sociale’, il fenomeno delle slot machine, il loro diffondersi indiscriminato anche in aree individuate come ‘sensibili’, soprattutto nelle vicinanze di scuole, luoghi di aggregazione dei giovani, e di lavoro, ma soprattutto prevenire gli effetti patologici di questa pratica e ulteriori e sempre più diffusi casi di gioco compulsivo, assieme alle conseguenze di ordine sociale che questo comporta”.
“Mi spiace, però constatare – prosegue Nucera – che l’attenzione prioritaria che sul piano politico-legislativo è stata dedicata a questo importante argomento, si sta trasformando in un imperdonabile ritardo normativo che pone la nostra Regione nel novero degli Enti privi di una regolamentazione locale”.
“Ho saputo, e di questo sono nel contempo compiaciuto e addolorato, qualche giorno fa, la regione Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità la propria legge regionale di contrasto alle slot machine. Una normativa che prevede benefici fiscali per gli operatori commerciali che rifiutano di tenere macchinette nei loro locali, pone limiti territoriali per l’installazione di qualsiasi tipo di apparecchiature per il gioco elettronico, introduce sanzioni per coloro che infrangono dette regole. Con la stessa legge la Regione Friuli Venezia Giulia ha istituito un osservatorio regionale sul gioco d’azzardo e predisposto anche misure di tipo sanitario”.
“Una legge – chiarisce Nucera – che ha posto la regione Friuli tra le avanzate del Paese, non solo per il contrasto ad un fenomeno dalle forti connotazioni sociali, ma anche perché ha affrontato, aggredendole, le contraddizioni di norme nazionali, che da una parte ha favorito l’indiscriminata ed incontrollata diffusione di ogni sorta di illusione di guadagno elettronica, a tutto vantaggio degli introiti che lo Stato incassa, ed a discapito di una realtà sociale che in alcuni casi, proprio a causa del gioco patologico, ha mandato in rovina interi nuclei familiari”.
“Dispiace che proprio la Calabria, con questo atteggiamento dilatorio – argomenta il Segretario Questore del Consiglio regionale – rischi di perdere l’occasione per dimostrare la sua attenzione alle problematiche del territorio, ed ai fenomeni, purtroppo negativi, che nello stesso prendono forma e consistenza, per porsi tra le regioni più avanzate del Paese per qualità ed attualità legislativa”.
“Con la sentenza della Corte Costituzionale, la n. 300 del 9 novembre 2011, che si è pronunciata nel giudizio di legittimità costituzionale su alcuni articoli della legge della Provincia autonoma di Bolzano – ricorda il consigliere regionale Giovanni Nucera - tutte le Regioni sono state invitate a promuovere azioni informative sui rischi e le conseguenze del gioco d’azzardo, dettando alcuni punti fermi che rappresentano la parte centrale cui tutte le Regioni si devono uniformare”.
“La legge da me presentata – ha spiegato Nucera – prevede l’istituzione di un Osservatorio che avrà, tra l’altro, il compito di monitorare il territorio regionale per individuare quelle situazioni di rischio che è necessario rimuovere prontamente, ma anche formare i gestori dei locali di gioco, per prepararli meglio ad affrontare e gestire le situazioni di rischio patologico. In altri Paesi i gestori sono obbligati dalla legge ad intervenire sul giocatore quando questo manifesta comportamenti che vanno oltre il normale”.
“I danni del gioco, quando diventa patologico - ha proseguito Nucera - posso essere anche peggiori dell’assunzione di droga. In Italia non si è ancora preparati per affrontare adeguatamente questa materia. Se non si crea una campagna di sensibilizzazione per far capire che una cosa è stare nel gioco lecito, cosa diversa è affidarsi alle grandi lobby, anche delinquenziali che gestiscono in maniera fraudolenta ed ingannevole accattivanti sale gioco.
Per questo è necessario – ha concluso - sensibilizzare, tutelare, aiutare le famiglie calabresi. Perché si diffonda una nuova cultura del disimpegno verso le case da gioco, una nuova cultura dell’allontanamento rispetto ad un grave pericolo sociale che riguarda, come dimostrano molte vicende di cronaca, soprattutto i minori”.-