‘Ndrangheta. Arrestato nel crotonese il presunto boss Silvio Farao

Crotone Cronaca

I carabinieri di Crotone hanno arrestato il latitante Silvio Farao, 66 enne considerato a capo dell'omonima famiglia di Cirò, individuato e arrestato in una villetta di campagna di Cariati. Durante l'irruzione dei militari si è arreso senza opporre resistenza. Nello stabile abita anche una famiglia incensurata. Latitante dal 2008 - dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari - ed inserito nell'elenco dei ricercati più pericolosi d'Italia, Farao ha a suo carico una condanna all'ergastolo inflittagli in primo grado e confermata in secondo per l’omicidio di Mario Mirabile, avvenuto nel ’90 a Corigliano Calabro (Cosenza).

Farao deve scontare una condanna all'ergastolo per l'omicidio di Mario Mirabile, avvenuto a Corigliano Calabro (Cosenza) il 31 agosto 1990. Per lo stesso omicidio venne condannato a 30 anni anche Cataldo Marincola, altro capocosca della famiglia alleata con i Farao. I carabinieri del Comando provinciale di Crotone erano sulle tracce del boss di Cirò già da alcune ore, fin quando nella notte è scattato il blitz. Farao non era armato e non ha opposto resistenza. Con lui è stata arrestata una coppia con l'accusa di favoreggiamento.

LA STORIA DI FARAO DALLE FUGHE ALL'ERGASTOLO

Quella del boss cirotano Silvio Farao, è una storia di arresti ed evasioni che va avanti da anni. Fu catturato il 4 novembre del 2008 in un bosco della Sila cosentina insieme a Cataldo Marincola, pezzo da novanta del "locale" di Cirò, dopo essere evaso dai domiciliari ai quali era stato sottoposto per una serie di violazioni della sorveglianza speciale. Sottoposto di nuovo agli arresti domiciliari, sei giorni dopo si era reso uccel di bosco.

In quei giorni il boss era in attesa della decisione della Cassazione davanti alla quale pendeva il ricorso dei suoi difensori contro la condanna all'ergastolo che gli era stata inflitta nel marzo 2008 dalla corte d'assise d'appello di Catanzaro per l'omicidio di Mario Mirabile nell'ambito di una guerra di mafia. Da allora Silvio Farao è sempre sfuggito alla cattura.

h 14:29 | Silvio Farao, il boss di Cirò catturato la notte scorsa dai carabinieri, occupava l'appartamento a piano terra di una palazzina nella quale, al piano superiore, abita una coppia di coniugi, ora arrestati per favoreggiamento, e i loro due bambini. La palazzina si trova in località Vascellero di Cariati, una zona di fitta campagna con strade prive di segnaletica.

I Carabinieri, come ha spiegato il colonnello Francesco Iacono, comandante provinciale dell'Arma, nel corso di una conferenza stampa alla quale era presente anche il comandante del Reparto operativo maggiore Domenico Menna, hanno concentrato la loro attenzione su quella contrada.

I militari hanno osservato tutti i movimenti della famiglia del latitante; un’attività tutt'altro che facile in quanto chi andava a trovarlo sapeva come muoversi con circospezione, usando sempre autovetture diverse e delle quali si è perso il conto. Nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, i Carabinieri sono venuti a conoscenza anche dei gusti del boss, al quale piace molto un amaro contenuto in bottigliette mignon.

Proprio grazie a questa passione del latinate, i militari dell'Arma hanno avuto conferma che Silvio Farao si trovava proprio in quella zona constatando l'invio di quantitativi del liquore. (AGI)