FDI Valle Crati: 180mila tonnellate annue di rifiuti a futura piattaforma di Bisignano
In una dichiarazione congiunta si esprimono Alberico Salerno, coordinatore Fratelli d’Italia per la media valle del Crati, e Domenico Avolio, coordinatore per la Valle dell’Esaro. Il tema è la piattaforma tecnologica dei rifiuti che sarà costruita a Bisignano e dalla portata di 180mila tonnellate l’anno.
«Quello che sta accadendo a Bisignano ci preoccupa - dichiarano i coordinatori cittadini - il mal contento della popolazione di tutta l’area interessata è un dato importante, e il cumulo di rifiuti che vediamo per le strade di Bisignano, alimenta ancora di più la preoccupazione per la complessità della gestione spazzatura nel nostro territorio. Si evidenzia una “macchina gestione rifiuti” poco efficiente, e questo ci fa chiedere se, vista la situazione attuale, poi ci sarà la capacità di gestire 180mila tonnellate l’anno.
Premesso ciò, chiediamo alle parti (autorità competenti e forze politiche interessate) di essere chiari sulla vicenda. Bisogna palesare alla popolazione le reali motivazioni del perché questo tipo d’impianto e qui e soprattutto il vantaggio e le controindicazioni per il territorio, senza sottovalutare le ecomafie”.
“Vogliamo sapere e avere risposte concrete – continuano - ad alcuni quesiti: Chi ha individuato il giusto sito? Con quali criteri? E questo impianto, in termini reali e non propagandistici, che porterà al territorio, in termini di posti di lavoro? E in contrapposizione, il dazio da pagare, il potenziale danno al territorio stesso?
Non dimentichiamo – chiosano i coordinatori - che è un’area a prevalenza rurale, con aziende che fanno vivere un numero importante di famiglie, e se questa piattaforma per qualsiasi motivo, in una situazione di emergenza, non funzionasse adeguatamente, cosa accadrebbe sul territorio? Stiamo parlando di un’area interessata da fiumi e falde acquifere, confinante con il parco della Sila, a ridosso del Crati, e un eventuale versamento nello stesso, di sostanze inquinanti, devasterebbe un territorio di primaria importanza per l’economia della Provincia ma anche della Regione.
Non dimentichiamo che il fiume Crati sfocia sul mar Ionio nella patria delle clementine, attraversando lungo il suo cammino, uliveti, agrumeti, pescheti, allevamenti: un danno enorme per l’ambiente e per l’economia di una regione già in ginocchio.
Prima di decidere se essere dalla parte del sì o dalla parte del no, bisognerebbe, per il bene del futuro del territorio, dialogare con la popolazione, mettendo da parte qualsiasi sorta d’interesse economico e prese di posizioni politiche. Bisogna aprire un dibattito e trovare la soluzione rifiuti più adeguata, senza distruggere il territorio”.
Salerno, nello specifico dichiara: «Ci sono troppe cose che non mi rassicurano, in primis la assoluta mancanza di dialogo tra le amministrazioni e la popolazione, questo “imporre”, senza sentir ragione, un impianto che fa paura, e sfido chiunque ad affermare il contrario. Un impianto del genere fa paura! Come ho già detto, bisogna cambiare modificando/eliminando il rifiuto dall’origine, per produrre meno “confezioni” e favorire il riciclaggio di quelli prodotti: meno spazzatura si produce, meno spazzatura si deve gestire.
Quindi, non voglio certo stare qui a dire no alla piattaforma per partito preso, ma sicuramente c’è bisogno di chiarezza in merito a questa vicenda. Il dialogo fino a oggi non c’è stato tra le istituzioni e le popolazioni coinvolte. Desidererei – conclude Alberico Salerno - che tutti i sindaci dei paesi interessati alla vicenda piattaforma prendessero posizione in merito, facendosi garanti della tutela del territorio e della salute dei loro cittadini”.