Pesca di novellame: sequestri e multe a Corigliano, Schiavonea, Rossano e Mirto
Continua l’attività di prevenzione, da parte della Guardia costiera di Corigliano Calabro (agli ordini del Capitano di Fregata Antonio D’Amore), dei danni causati all’ecosistema marino dalle forme di pesca illegale. I militari della Capitaneria di porto hanno infatti sequestrato a quattro pescherecci, attrezzi da pesca di tipo sciabica con sacco cieco e circa 20 chili di novellame fra cicerello e sarda.
Durante dei servizi di pattugliamento in mare e a terra, mirati proprio alla repressione del fenomeno della pesca del novellame, in particolare di sarda, e di quella effettuata con attrezzi vietati o a distanza ravvicinata dalla costa e su bassi fondali, il battello veloce della Guardia Costiera GC A86 ha intercettato i motopesca mentre pescavano nelle acque di Schiavonea, Rossano e Mirto Crosia, ad una distanza dalla costa di soli 500/600 metri. Cinque pescatori sono stati così alla Procura della Repubblica di Castrovillari per la violazione della normativa nazionale e comunitaria (in particolare del Decreto legislativo n. 04/2012 e del Regolamento (CE) 1967/2006).
Nell’ambito dei controlli effettuati nei due porti di Corigliano Calabro e Cariati, sono stati poi multati per 8000 Euro due pescherecci che pescavano a strascico troppo vicino alla costa. Il personale della Guardia Costiera, a bordo del battello veloce A86, ha inoltre sequestrato delle reti.
Lo sfruttamento del novellame è da tempo vietato dalla normativa comunitaria e la Guardia costiera ci tiene a ricordare che, oltre alla pesca ed alla commercializzazione, del novellame è vietata anche la sola detenzione. “Il controllo alla filiera della pesca – affermano dalla Gc - prosegue quindi con tolleranza zero verso coloro che di fatto effettuano attività illecite in mare quali la pesca del novellame e quella a strascico sottocosta. Queste forme di pesca illegale danneggiano le risorse ittiche a danno innanzitutto della stessa categoria dei pescatori professionali e di quanti dal mare traggono risorsa per il sostentamento, in quanto con lo sfruttamento indiscriminato e la cattura del novellame e di pesce sottomisura si impedisce alle specie ittiche dei nostri mari – concludono - di raggiungere la taglia minima consentita per la commercializzazione e per la riproduzione”.