Per una Scuola Inclusiva : l’Istituto Superiore di Tropea avvia un percorso formativo

Vibo Valentia Attualità

“La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 rappresenta un enorme progresso, rispetto alla legge 104/92 e alla legge 170/2010, verso una più equa lettura dei Bisogni Educativi Speciali perché rivendica con forza il diritto alla personalizzazione del percorso formativo di tutti gli alunni che presentano difficoltà, pur non rientrando nel campo della Diversa Abilità o dei Disturbi Specifici di Apprendimento (Disortografia, Discalculia, Dislesia…) ”. E’ quanto scrive la dirigente Dell’Is di Tropea , Beatrice Lento.

“Grazie alla Direttiva – continua la nota - che recepisce la Dichiarazione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 e l’introduzione del sistema ICF (2002/2007), si è imposta nella Scuola italiana una più marcata politica inclusiva che si fa carico dei bisogni speciali degli allievi, non clinicamente rilevati, calibrando l’offerta scolastica in uno specifico Piano Didattico Personalizzato.

L’Istituto Superiore di Tropea, individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale quale C.T.I, Centro Territoriale per l’Inclusione di livello distrettuale sta per varare un percorso formativo destinato al Collegio Docenti dell’Istituto ed ai Referenti degli Istituti Scolastici che ricadono nell’ambito del Distretto Sanitario di Tropea - Nicotera, bacino di competenza del C.T.I di cui è titolare. I primi due incontri di formazione si svolgeranno il 27 febbraio ed il 12 marzo p.p.v.v. ed avranno come temi l’approccio comportamentale agli alunni “difficili” ed i punti caldi di una scuola inclusiva.

A condurre gli incontri saranno,nel primo caso, lo psichiatra Bruno Pisani, presidente dell’associazione “Mi Piaci” e nel secondo la stessa dirigente dell’Istituto tropeano.

“Le recenti disposizioni ministeriali sui BES hanno il merito di aver riproposto il tema di una lettura più equa dei bisogni degli studente e di aver rilanciato l’idea milaniana di un’educativa territoriale che coinvolga nella formazione dei giovani oltre alla scuola tutte le agenzie formative della comunità. Spesso, sottovalutiamo le risorse presenti nel nostro contesto territoriale che invece ci sono e sono anche forti, quello che a volte manca è la voglia di metterle in rete. Se si riesce a farlo la distanza dal successo formativo si riduce notevolmente”.