Consorzio del Cedro di Calabria: Angelo Adduci rieletto presidente

Calabria Attualità

Angelo Adduci è nuovamente Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria. I cedricoltori lo hanno rieletto con oltre il 90% dei consensi, dopo aver espletato le procedure di adeguamento statutario.

“Questa vittoria non è l’affermazione di un uomo solo al comando” ha dichiarato Adduci, “ ma il risultato di quanti hanno creduto negli ultimi 50 anni che nella terra dei cedri si possono scrivere anche storie positive. Storie che possono essere additate ad esempio, per fare uscire la Calabria, da quel circolo vizioso, che la imprigiona e la soffoca. Storie che indicano una rotta, un percorso da seguire per creare opportunità e occasioni si sviluppo. Ma soprattutto si vuole ribadire l’impegno di restituire dignità alla fatica e al lavoro dell’uomo. Potrei in questa occasione dilungarmi sui temi su cui siamo energicamente impegnati: cittadella del cedro, museo del cedro, fattoria didattica, la via del cedro di Calabria, multifunzionalità, multisettorialità, programma intersettoriale, festa della raccolta, trasformazione, commercializzazione, D.O.P. Temi che vanno affrontati in modo sinergico con tutti gli attori della filiera cedricola allargata, con l’assessorato all’agricoltura della Regione Calabria e Confagricoltura”.

Adduci ha poi aggiunto.”Potrei dilungarmi sulle strategie poste in essere nella governance del Consorzio del Cedro di Calabria, dare un taglio diverso di comunicazione, ma avverto forte la esigenza di testimoniare un tributo di riconoscenza verso un mondo nel quale, le nuove generazioni, stentano ormai a riconoscersi. Un mondo, come quello di Gasparino, (socio storico e grande tifoso del Consorzio del Cedro di Calabria) che incarna tutta la cultura di quel mondo contadino, fatto di lavoro duro, in ginocchio, quasi in preghiera, ma con lo sguardo fiero, che si apre e ti accoglie con non molte parole, un mondo che se hai la capacità di poterlo in qualche modo percepire, ti dà la possibilità di elevarti e di crescere. Man mano che uscivano le schede dalle urne, ed affermavano ancora una volta la fiducia che i soci ripongono nelle attività che il Consorzio del Cedro sta portando avanti, ho fatto un tuffo nel passato della storia del cedro.

Dalle lotte che i cedricoltori hanno intrapreso alla fine degli anni 60 a quelle degli anni 70 per lo stabilimento ex Cooperativa T.U.V.C.A.T. e per la crisi di mercato e contro il cartello degli speculatori. Lotte guidate energicamente da un grande condottiero, Don Francesco Gatto, a cui vanno ascritti risultati importanti nella storia della cedricoltura, nonostante tutte le vicissitudini spesso dettate dalla miopia di soggetti che sistematicamente cercavano di affossare l’azione illuminata dell’allora presidente della cooperativa. Gli anni che vanno dal 1983 al 2005 sono stati anni difficili nella storia della cedricoltura calabrese, con responsabilità generalizzate e diffuse, da dove ognuno di noi, nei diversi ruoli di responsabilità, non può tirarsi fuori.

Ricordavo ancora, mentre lo scrutinio dei voti andava avanti, la fine degli anni 70, quando il piazzale della allora cooperativa T.U.V.C.A.T. era stracolmo di botti di cedro, poi agli anni 80, 90 e 2000 segnati da una continua diminuzione di conferimento di frutti, desertificando lo stabilimento, e poi gli ultimi anni, fino al 2013, e precisamente la festa della raccolta (fine ottobre primi di novembre) con l’idea di una grande oasi del cedro, nel piazzale della cooperativa, dove la presenza di tanti frutti, conferiti al Consorzio del cedro di Calabria, ha inebriato, con il suo profumo, l”intera aria e quanti hanno visitato la struttura in questo periodo.

La festa della raccolta, è stato un momento di confronto, interazione, storico-culturale di memorie e non per ultimo di divertimento e folklore. Diverse sono state le scuole, le associazioni turistiche e ricettive che hanno partecipato a tale evento, primo nella storia della Riviera dei Cedri. La manifestazione, ha avuto risonanza mediatica, non solo locale, ma anche regionale e nazionale, magistralmente gestita da professionisti che partono dal territorio.

Per ritornare alle elezioni consortili, mentre uscivano le schede dalle urne, che attestavano, ancora una volta, la fiducia, che i cedricoltori, riversavano sulla mia persona, è maturata in me l’idea che bisognava dare un segno tangibile, in continuità con il modus operandi che ha caratterizzato il Consorzio del Cedro di Calabria. Pensavo, quindi, a quale poteva essere il primo atto di questo nuovo mandato, per un linguaggio costruito non sulle parole, ma attraverso segni tangibili. Ho pensato, con una decisione presa in un secondo, di azzerare il mio compenso e quello del direttore generale per tutto il 2014.

Il 2013 è stato l’anno in cui l’ente che governo ha toccato il punto della massima fiducia di tutta la filiera cedricola in generale, e dei cedricoltori in particolare, testimoniate anche con il massiccio conferimento di cedri al Consorzio del Cedro di Calabria. Voglio impiegare questa fiducia per rafforzare tutte quelle azioni, che con lungimiranza stiamo portando avanti, capaci di legare il cedro allo sviluppo della sua aria di riferimento”.