Solidarietà al giornalista del Quotidiano della Calabria aggredito
Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha espresso solidarietà al giornalista del Quotidiano della Calabria Paolo Orofino oggetto di una vile aggressione. "Un gesto inqualificabile che colpisce un giornalista che stava semplicemente facendo il proprio lavoro. Un’azione che indigna e preoccupa tutti noi. Ad Orofino, che ho avuto modo di apprezzare per la professionalità dimostrata nell’affrontare argomenti delicati, va la mia piena e convinta solidarietà.
"A nome dei democratici calabresi esprimo la mia solidarietà al giornalista de “Il Quotidiano della Calabria” Paolo Orofino per l’aggressione subita quest’oggi a Paola, e la mia vicinanza direttore della testata Matteo Cosenza", dichiara il segretario del Pd Calabria, Ernesto Magorno, che aggiunge: "Ciò che è avvenuto è particolarmente grave e rappresenta un ulteriore atto, questa volta violento, che colpisce il diritto della stampa di informare correttamente i cittadini. Auspico - conclude Magorno - che venga fatta piena chiarezza sull’accaduto e che cessi ogni atto contrario e violento contro i giornalisti che cercano di raccontare i fatti e fare il loro mestiere liberamente".
"L’aggressione al giornalista Paolo Orofino è un atto deprecabile, un gesto inaccettabile, che deve essere condannato fermamente, senza alcuna esitazione". E' quanto sostiene il presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio. La libera informazione - continua la nota - quando è veramente libera e lontana dalle tentazioni e dalle ingerenze del potere, è garanzia di libertà e di democrazia per tutti e, quindi, va difesa con ogni mezzo contro qualsiasi tentativo di imbavagliarla.
A Paolo Orofino esprimiamo, pertanto, la nostra piena vicinanza e la nostra sincera solidarietà, nella chiara convinzione che laddove esiste una stampa libera e indipendente, là esiste anche una comunità forte, capace di reagire ad ogni tipo di violenza e di sopruso".
"L'Ordine dei giornalisti della Calabria esprime con la massima forza possibile la propria solidarietà al collega Paolo Orofino de "Il Quotidiano" per l'incredibile aggressione, subita nella piazza principale di Paola da uno squallido e forse non disinteressato soggetto, solo perchè aveva osato fotografare l'avvocato Nicola Gaetano, indagato per la vicenda Asp di Cosenza, mentre veniva intervistato da Sandro Ruotolo per "Servizio pubblico". Si tratta di un episodio delinquenziale preoccupante". Lo afferma Giuseppe Soluri, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. "E' infatti il segnale della montante insofferenza che - aggiunge Soluri - in certi ambienti si coltiva nei confronti dei giornalisti e della libera informazione. Nella impossibilità, grazie alla "schiena dritta" di tanti colleghi, di imporre censure, di far sottovalutare notizie, di condizionare per coprire intrecci opachi, evidentemente qualcuno pensa che si possano censurare i giornalisti facendo ricorso alla violenza ed alla intimidazione piu' becera. Chi la pensa così, anche in questo caso, si sbaglia di grosso; il sistema dell'informazione calabrese, nelle sue varie articolazioni, ha ormai introiettato i giusti anticorpi capaci di respingere al mittente ogni tentativo di intimidazione, di condizionamento, di manipolazione, sia che questi tentativi siano portati avanti attraverso l'opera di mediazione di personaggi più o meno accreditati, sia che passino attraverso minacce o aggressioni fisiche. E' bene che lo sappiano sia i "pupari" che i "picciotti" - conclude Soluri - che vedono la libera informazione come fumo negli occhi".
Aggredito giornalista de Il Quotidiano, Molinari e Barbanti (M5S): "Il Governo accenda i riflettori sulla Calabria: la libertà di informazione ancora calpestata. Massima solidarietà a Paolo Orofino."
"È arrivato il momento - si legge in una nota - che si puntino i riflettori sulla Calabria. Il clima di costante intimidazione e mortificazione alla quale sono sottoposte le legittime aspirazioni alla società civile di questa terra si arricchisce di un episodio inquietante : l'aggressione subita dal giornalista Orofino, minacciato e aggredito mentre lavorava sulle consulenze d'oro all'ASP di Cosenza.
Si tratta di una faccenda, quella dell'ASP, già al centro di un'inchiesta della Procura e diventata un caso nazionale, dopo l'attentato alla libertà d'informazione che ha visto coinvolta l'Ora della Calabria. Come si ricorderà lo stampatore del quotidiano, nonché presidente di Fincalabra, De Rose, ha bloccato la pubblicazione del giornale per evitare l'uscita di notizie "scomode" sull'indagine che riguardava il figlio del senatore Tonino Gentile : un fatto che, prontamente denunciato dal direttore Luciano Regolo, ha avuto importanti conseguenze politiche - le dimissioni del senatore cosentino da sottosegretario - oltre l'apertura di un'ulteriore indagine da parte della Procura di Cosenza.
Il caso di Orofino - al quale va tutta la nostra solidarietà - è la dimostrazione evidente dell'esistenza di un clima omertoso che troppo spesso la fa' da padrone nel nostro Sud e nella nostra Calabria, il sud del sud. Siamo di fronte alla richiesta di un silenzio, da ottenere con il beneplacito o con la coercizione, che nell'assenza della libera informazione rende possibile a capi e capetti di muoversi con sicurezza, certi di farla franca a tutti i livelli. E questo episodio dimostra anche che quando i giornalisti fanno il proprio mestiere le cose si smuovono e i muri delle consorterie iniziano a sgretolarsi".