Fratelli d’Italia Rende: “Un quadro di bilancio che appare drammaticamente serio”
l responsabile del Dipartimento Economia e Finanza, Pierpaolo Bilotta, del direttivo di Fratelli d’Italia di Rende interviene sull'analisi finanziaria del bilancio del comune di Rende.
“La gestione del Comune di Rende - scrive Bilotta - è assai ambita. Eppure il futuro del nostro comune è reso assai difficoltoso da un quadro di bilancio che seppur ancora non ben definito, appare drammaticamente serio. Una classica patata bollente che dovrà essere gestita da chi siederà fra i banchi del futuro consiglio.
Ne deriva che ogni programma, buona intenzione, intento di migliore amministrazione, risulta esageratamente compresso dai dati di bilancio che si profilano, tecnicamente, da pre dissesto.
Alla girandola di nominativi proiettati alla imminente campagna elettorale, si accompagna il toto stima dei debiti del nostro comune; laddove da un minimo di 13mln viene addirittura quotato 30 mln di euro. Nel dare i numeri sarebbe auspicabile che il commissario offra massima trasparenza al piano di riequilibrio finanziario predisposto.
Abbiamo pertanto una vecchia gestione della cosa rendese – continua Bilotta - che alla luce dei dati di bilancio appare francamente indifendibile; il buon senso induce a chiedersi cos’altro debba accadere perché si giunga ad un avvicendamento? D’altra parte ci si augura fortemente che i cittadini non vengano fuorviati dal progetto del parco acquatico o tanto meno dalla ricostruzione del ponte sul fiume Busento, grave ferita sul nostro territorio.
Determinare l’effettivo debito del comune rimane un esercizio immane, seppure le regole di bilancio e la presenza di professionisti a ciò preposti, garanti, dovrebbe favorire la quantificazione puntuale. Eppure emergono evidenze che generano incertezze.
Quella dei tributi ad esempio è assai importante. I recuperi demandati alla società Maggioli (ma era poi necessario appaltare la gestione dei tributi?) su annualità non prescritte, spesso sono rivolti ad un tessuto produttivo che di produttivo ha ormai ben poco. Quanti sono ruoli notificati per Tarsu e Imu nella sola area industriale (pardon… commerciale) che sono irrecuperabili?
Quali sono in generale i crediti iscritti a bilancio (residui attivi) che conservano l’effettiva recuperabilità per la parte che riguarda le imprese soprattutto?
Ciò che emerge è un dato da raccordare alla nuova imposizione locale fortemente condizionata dall’enorme confusione nazionale. Ad oggi nessuno conosce con esattezza quale sarà il peso delle imposte locali sui propri beni, in attesa che vengano definiti gli equilibri delle componenti IUC ossia IMU, Tari (spazzatura), Tasi (servizi invisibili). Non è pertanto difficile immaginare che la situazione di Rende costringerà ad un forte aumento della tassazione non immaginando altro modo per il riequilibrio finanziario indispensabile alla città.
Ciò determinerà presumibilmente un ulteriore arretramento dell’area industriale, ove il problema ex Tarsu è profondamente sentito al punto da condizionare cessazione attività o comunque pesanti ridimensionamenti; abbiamo già osservato e lamentato come il criterio di tassazione passato tenda a punire la dimensione dello stabile e non l’effettiva produzione dei rifiuti, per i quali spesso le aziende sostengono oneri specifici di raccolta.
Ma tutto ciò è funzionale e indispensabile per la gestione corrente della nostra città, per la quale dobbiamo, però, pretendere che oltre ai servizi più comuni (strade, illuminazione) si trovino spunti di rilancio per le aree produttive industriali e commerciali.
Se la proiezione del parco acquatico è il presente del parco Robinson, non c’è da che rallegrarsi. Sono strutture importanti che danno pregio alla città, la cui gestione, però richiede forti sforzi manutentivi e programmatici rispetto ai quali esperienze ben più ridotte hanno mostrato un sostanziale indecoroso insuccesso; come si spiega altrimenti il piccolo zoo del parco Robinson o l’incuria di alcune villette a verde?
Ecco pertanto – conclude Bilotta - che bisogna augurarsi che il futuro amministrativo di Rende sia connotato da persone che abbiano delle visioni, un profondo amore per il proprio territorio, ma soprattutto una profonda conoscenza e preparazione per poter raccogliere una sfida che appare senza dubbio titanica."