Mafie: intimidazioni amministratori, Calabria al terzo posto

Calabria Cronaca

Nel rapporto 2013 'Amministratori sotto tirò gli atti di intimidazione e di minaccia nei confronti di amministratori locali e funzionari pubblici sono stati 351, ovvero una media di 29 intimidazioni al mese, praticamente una al giorno. A denunciare quello che sembra un vero e proprio bollettino di guerra è il rapporto 2013 dell'associazione Avviso Pubblico impegnata contro le mafie. Rispetto al 2010, sottolinea il documento che viene presentato questa mattina a Roma, si registra un aumento del 66% dei casi. Per quanto riguarda la ripartizione geografica sul territorio nazionale, evidenzia il rapporto, l'80% dei fatti rilevati riguarda regioni del sud. Tuttavia, l'anno scorso vi è stato un aumento dei casi nelle regioni del centro Italia (8,3% del totale), in particolare nel Lazio dove si è passati da cinque casi nel 2010 a quindici casi nel 2013.

Nella triste classifica è presente anche la regione Toscana, che si colloca al nono posto (con 8 casi) e che non era presente nel rapporto del 2010. Nelle regioni del nord Italia si registra il 12% del totale dei casi censiti e si segnalano atti di intimidazione e di minaccia in Emilia Romagna (10 casi), in Veneto (9 casi), in Lombardia e Piemonte, entrambe con 8 casi. Anche queste regioni non comparivano nel rapporto del 2010. La regione che si colloca al primo posto del 2013 è la Puglia, con il 21% dei casi censiti pari a 75 atti intimidatori. Negli anni precedenti questo deprimente primato era aggiudicato alla Calabria, la quale, tuttavia, si colloca al terzo posto con il 19% dei casi, preceduta dalla Sicilia con il 20% dei casi. I soggetti più colpiti da intimidazioni e minacce sono sindaci, consiglieri comunali e presidenti di consigli comunali (71% dei casi), seguiti dai funzionari pubblici (17% dei casi). (AGI)