Operazione “Sacra Famiglia”. Quattro arresti a San Ferdinando
Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite stamani all’alba dai carabinieri di San Ferdinando, nel reggino, nei confronti di due uomini e due donne del posto: si tratta di Paolo Pellicanò, 67 anni e della moglie Francesca Pagano (67), oltre che della figlia dei due, Caterina Pellicanò (42 anni) e di Nicola Caprino (22 anni) a sua volta figlio della stessa Caterina.
L’operazione di oggi prende le mosse da una perquisizione effettuata il 16 aprile del 2013 dai militari della Stazione di San Ferdinando, nel rione delle palazzine popolari di via Provinciale Sud, dove oltre ad una mitragliatrice clandestina vennero ritrovati 2 kg di marjuana essiccata pronta per essere venduta. In quell’occasione vennero tratti in arresto in flagranza di reato sia Salvatore Pellicanò (36 anni) che i suoi genitori, i coniugi Paolo e Francesca, i quali però poco dopo vennero scarcerati poiché il figlio si assunse tutta la paternità del materiale sequestrato.
Gli indagati di oggi, dopo le attività di indagine condotte dai militari, risulterebbero essere coinvolti, assieme a Salvatore Pellicanò – che al momento è detenuto presso la Casa Circondariale di Paola (Cosenza) - nella detenzione illegale di una micidiale arma da guerra, un fucile automatico M1 “Garand” con matricola abrasa, e relativo munizionamento da guerra e pertanto gli è stata contestata anche la ricettazione del materiale.
Questa ennesima operazione messa a segno dai Carabinieri sotto le direttive del Sostituto Procuratore della Repubblica di Palmi, Enzo Bucarelli ed emesse dal Gip Giulio De Gregorio, “avviene - affermano gli inquirenti - in un momento particolarmente teso per la municipalità di San Ferdinando, proprio all’indomani del preoccupante atto intimidatorio contro la ditta “Evergreen srl” occupata nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella cittadina portuale e tende ad affermare la forte presenza dello Stato anche in questi territori flagellati da episodi di criminalità così gravi e cruenti”.