Completamento Severini, richiesto al Governo adeguato finanziamento

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Renzi scrive, Di Leone risponde: Ti presento il Severini, la nostra storica agenzia formativa. Che attende impaziente il completamento integrale. Andiamo con ordine. Qualche giorno fa il neopresidente del Consiglio dei Ministri comunicava ai sindaci d’Italia la ferma volontà del nuovo governo ad avviare un massiccio piano di edilizia scolastica. “Dalla crisi si esce con una scommessa sul valore più grande che un Paese può incentivare: educazione, educazione, educazione”, affermava il premier nella missiva: “Non vi propongo un patto istituzionale, ma più semplicemente un metodo di lavoro. Vogliamo che il 2014 segni l’investimento più significativo mai fatto da un Governo centrale sull’edilizia scolastica. Stiamo lavorando per affrontare le assurde ricadute del patto di stabilità interno. Vi chiedo di scegliere all’interno del vostro Comune un edificio scolastico. Di inviarci entro il 15 marzo una nota molto sintetica sullo stato dell’arte. Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagli: ci occorre, per il momento, l’indicazione della scuola, il valore dell’intervento, le modalità di finanziamento che avete previsto, la tempistica di realizzazione. Semplice e operativo come sanno essere i Sindaci”. Sin qui Renzi.

Qualche giorno di tempo per riflettere, e dalla domus civica moranese, in men che si dica, si formalizza la risposta e si trasmettono i dati occorrenti.

Orbene: l’istituto c’è. E per metà è già recuperato (Plesso A). E’ però necessario intervenire sul Plesso B, sì da renderlo efficiente e sfruttare compiutamente le potenzialità dell’intero complesso. Il valore dell’operazione di recupero è pari a 971.409,20 euro.

Di Leone va oltre, invia a Renzi anche il progetto esecutivo, bell’e pronto. Specificando pure che l’elaborato era stato fatto convergere nel programma “6000 Campanili”, inserito nel cosiddetto Decreto del Fare. L’arco temporale presumibile per ultimare i lavori è fissato in 420 giorni. Non resta che attendere i fondi. E pare non tarderanno ad arrivare.

“Le nuove generazioni potranno studiare in un ambiente sicuro, confortevole e accogliente”, dichiara Di Leone: “Dotato di spazi sufficienti e ben dimensionati; in linea con l’evoluzione formativa e le esigenze di tutta la popolazione scolastica locale. Abbiamo le idee chiare sul come farlo e la missiva del Premier non ci ha trovato impreparati. Così, oggi, in barba alle chiacchiere, la strada di un adeguato finanziamento non è più solo auspicata, ma concreta e fattibile. Liberando risorse destinate a investimenti infrastrutturali, vi saranno benefici per le imprese e occasione di lavoro per la comunità. Infine, elemento affatto marginale, lo Stato torna a interessarsi dell’istruzione, dei giovani, quindi del futuro del Paese, ponendo basi solide per un domani più giusto e solidale”.