Teatro: straordinario successo a Lamezia per la commedia “E se fuori nevica”
Ha toccato il cuore degli spettatori la commedia “E se fuori nevica” andata in scena al Teatro Politeama nell’ambito della rassegna “Vacantiandu 2014” rappresentata dalla compagnia teatrale “Il volo delle Comete” di Amantea. Scritta dal regista, attore e commediografo Vincenzo Salemme, la commedia è stata diretta di registi Enzo Alfano e Tonino Sesti, nelle vesti anche di attori insieme ai loro figli, Salvatore e Gianluca, che hanno saputo raccontare con delicatezza ed estrema professionalità il tema dell’autismo.
La pièce narra infatti di quel che resta di una famiglia, tre fratelli in evidente crisi, che non sanno cosa fare dopo la recente morte della madre, ultimo punto di riferimento affettivo. Straordinaria l’interpretazione del diciottenne Salvatore Alfano nei panni di Cico, il fratello minore affetto da una curiosa malattia mentale nella quale si è probabilmente rifugiato e che gli fa vivere situazioni metateatrali ma dalla quel di affacciano momenti di profonda lucidità e saggezza. Una gestualità e una mimica da attori professionisti, che hanno catturato l’attenzione del pubblico per la sua intensa interpretazione, riuscendo in più occasioni a strappare qualche lacrima, soprattutto per la delicatezza con la quale si è saputo calare nei panni di un ragazzo autistico.
La narrazione si snoda sulle vicende dei due fratelli, Enzo e Stefano, che dopo la scomparsa della madre vivono una vita di disagi, contrassegnata da conflittualità fraterne e biechi interessi, e da un continuo sforzo fisico e psichico nel controllare lo strano comportamento di Cico, nel quale la follia si alterna a momenti di lucidità. Enzo ha speso il suo tempo a strimpellare sulle navi da crociera come banale intrattenitore e si spaccia per “artista” ispirato, sognando Sanremo ma in realtà cercando il successo tramite la facile via delle vincite al gioco. Stefano crede che l’amore di una donna possa risolvere i suoi problemi con la creazione di una nuova famiglia ma si trova di fronte a una futura suocera che è in realtà l’entreneuse della promessa sposa. Alla fine, rassicurati dal notaio (Gianluca Sesti) sul mantenimento del diritto all’eredità della madre, i due decidono di rinchiudere il fratello disabile in un istituto, ignari però del “progetto” pensato da Cico. Il fratello minore, infatti, versa moltissime gocce di morfina nel liquore che aveva preparato per il saluto di addio insieme ai fratelli, prima di essere rinchiuso nell’istituto. Così uccide i due fratelli e poi beve anche lui il liquore con la morfina, realizzando il progetto di riunire di nuovo la famiglia. Tutti e tre i fratelli adesso non si lasceranno più, anzi si ricongiungeranno alla loro madre e staranno di nuovo tutti insieme.