51° Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni, Morosini presiederà una veglia
“Sia nella vita coniugale, sia nelle forme di consacrazione religiosa, sia nella vita sacerdotale, occorre superare i modi di pensare e di agire non conformi alla volontà di Dio”. Papa Francesco invita tutti i fedeli a questo “esodo interiore”: un percorso che consente di riscoprire la propria “Vocazione” - parola spesso fraintesa e ridotta al solo ambito clericale - per poter vivere felicemente la propria vita di figli di Dio. L'invito di Papa Francesco è finalizzato a preparare la Chiesa alla celebrazione della 51° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che si svolgerà domenica 11 maggio 2014.
“Non dobbiamo dimenticarci che noi siamo “proprietà” di Dio, ma non nel senso del possesso che rende schiavi, bensì di un legame forte che ci unisce a Dio e tra noi, secondo un patto di alleanza che rimane in eterno perché il suo amore è per sempre”. La modalità di appartenenza a Dio si spiega attraverso il rapporto unico e personale con Gesù, che il Battesimo ci ha conferito sin dall’inizio della nostra rinascita a vita nuova: “la vocazione è un frutto che matura nel campo ben coltivato dell’amore reciproco che si fa servizio vicendevole, nel contesto di un’autentica vita ecclesiale. Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa”.
Anche l'Arcidiocesi di Reggio Calabria si prepara a vivere con entusiasmo questo importante evento ecclesiale: Mons. Giuseppe Fiorini Morosini celebrerà una Veglia di Preghiera sabato 10 maggio alle ore 20:30 presso la Parrocchia della Candelora. Sarà un'ulteriore occasione di incontro tra il Vescovo e i giovani, già coinvolti nel cammino del Sinodo Diocesano: “Fede è Speranza, il Futuro che noi Vogliamo”.
Mons. Salvatore Santoro, direttore del Centro Diocesano Vocazioni e rettore del Seminario Pio XI, sottolinea come “la GMPV è una pro-vocazione ad interrogarsi sul bisogno e sulla responsabilità di dare una risposta al desiderio di pienezza e di felicità che ci portiamo dentro. La vita e' un dono: in dono l'abbiamo ricevuta e nella logica del dono siamo chiamati a spenderla”. Lasciarsi interpellare dal significato vocazionale della propria esistenza significa, dunque, scommettere sulla forza e sulla bellezza di una vita regalata; “significa non accontentarsi di una “vita riempita”, magari da scampoli fugaci di gioie autoreferenziali, ma tendere ad una "vita piena", dove ogni nostro progetto di bene e di felicità si lasci incontrare dal progetto di Dio”. In ultima analisi, celebrare la GMPV significa ricordare che...una vita davvero riuscita è una vita fino in fondo donata, al Signore ed ai fratelli.
Il tema proposto, “Le vocazioni testimonianza della verità”, orienterà l'animo di chi vivrà questa giornata col desiderio di intraprendere l'esodo interiore auspicato da Papa Francesco. “Essere testimoni della verità”, continua Mons. Santoro, “significa essere disponibili ad aprire una finestra sull'Oltre che abita il nostro cuore; significa avere il coraggio di farsi attraversare da mille domande ma di non sfuggire alla "domanda di senso", quella, cioè, che ci rende capaci di pro-gettare la nostra esistenza; Significa essere aperti al Mistero ma rimanere innamorati della ferialità quotidiana”.