“La Calabria che vorrei”, vince Raffaella Sero

Calabria Attualità
Raffaella Sero

Una coscienza morale e politica adulta, nutrita di osservazione delle cose e dei fatti, di interesse sociale, di fermenti letterari, del deposito di buone scritture, detta alla candidata un discorso appassionato insieme e sereno, con una forza sintetica per la quale i principali problemi della Calabria, senza indulgenza al minuto e alla retorica, ci sono tutti. Così il discorso di una giovane appare allo stesso tempo uno specchio della condizione giovanile, illuminato da un dire sobrio, essenziale e insieme colorito, e segnato, anche nella sua struttura lessicale e sintattica da un gradevole piglio di originalità.

È, questo, il giudizio che ha permesso alla giovane e brillante studentessa cariatese Raffaella Valeria Sero, frequentante l’ultimo anno del Liceo Classico “San Nilo” di Rossano, di classificarsi prima nella 1° edizione del Concorso Giornalistico “La Calabria che vorrei” organizzato nell’ambito del progetto “L’Ora della Calabria… per i comunicatori di domani” promosso dall’associazione teatrale e culturale “Con-Tatto”. La premiazione si è svolta lo scorso 4 maggio al Castello Ducale di Corigliano.

Le riflessioni e i pareri della giuria sono stati formulati dal Preside Giovanni SAPIA Direttore dell’Università Popolare “Ida Montalti Sapia”.

L’iniziativa ha coinvolto gli studenti delle ultime classi del Liceo Classico e Scientifico di Corigliano e Rossano. 28 sono stati in totale i partecipanti che hanno aderito al concorso.

Attraverso la scrittura ed il proprio punto di osservazione ogni candidato si è cimentato nella personale descrizione della Calabria dei nostri tempi, suggerendo ciascuno proposte e percorsi di riscatto.

La vincitrice Raffaella SERO si è aggiudicato un premio in denaro di euro 400 euro insieme ad una pergamena in ricordo della riuscita manifestazione socio-culturale.

“La Calabria che vorrei – così chiosa la vincitrice nel suo componimento – è una Calabria di cui non debba vergognarmi. C’è dell’ironia nel fatto che questa Calabria esiste già, ma sta sullo sfondo, all’ombra dei colossi di delinquenza e ignoranza che la sfruttano fino a lasciarla esausta e sanguinante. Quest’altra Calabria è la Calabria degli Scavi di Sibari, dei Bronzi di Riace, dei Limoni di Rocca Imperiale e del Tartufo di Pizzo, la Calabria delle eccellenze” .