A Vibo il 4° Congresso regionale unificato UIL FPL Calabria
Si terrà martedì 13 maggio p.v. alle ore 09:30 presso l’Hotel 501 di Vibo Valentia il 4° Congresso regionale unificato della UIL FPL, l’organizzazione sindacale che rappresenta i lavoratori delle Autonomie locali e della Sanità.
Alla presenza del Segretario Generale Giovanni Torulccio, del Segretario responsabile del Dipartimento Organizzazione Michelangelo Librandi e della Responsabile del Settore Contrattazione Maria Vittoria Gobbo, sarà celebrato il Congresso regionale che vedrà il rinnovo degli organismi direttivi.
La sessione congressuale sarà occasione di confronto, approfondimenti e analisi sui temi centrali della riforma della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo al lavoro pubblico come asse centrale del sistema Paese.
La crisi che ormai da troppo tempo ha investito il Paese, accentuata dalle gravi limitazioni imposte dal pareggio di bilancio per legge, ha trovato impreparata sia la realtà delle Autonomie Locali che il sistema sanitario. Le manovre finanziarie e provvedimenti legislativi approvati dal 2009 sono stati caratterizzati in termini restrittivi e penalizzanti nei confronti dei dipendenti pubblici, con un attacco senza precedenti al sistema delle relazioni sindacali ed al valore del lavoro pubblico, finalizzato sempre più allo smantellamento dei servizi locali e dei livelli di protezione sociale in particolare in Calabria assoggettata ad un piano di rientro infinito della sanità che ormai in molti pezzi di territorio non garantisce più i livelli essenziali di assistenza.
Proprio nei giorni scorsi il “tavolo Massicci” ha, ancora un volta, imposto l’ennesimo blocco alla deroga del turnover per l’assunzione di circa 400 medici ed infermieri,, nel mentre la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale per la stabilizzazione del precariato storico. I 409 Comuni strutturalmente deficitari o dissestati; le Amministrazioni Provinciali congelate, con funzioni e competenze sospese; le Comunità Montane abrogate con i dipendenti che non percepiscono gli emolumenti economici da 10 mesi; gli Enti strumentali della Regione Calabria che continuano a sperperare risorse pubbliche senza erogare servizi ai cittadini; una Sanità privata che eroga assistenza accreditata con fondi pubblici, diminuendo sistematicamente il numero degli operatori socio-assistenziali necessari a garantire i servizi minimi; disoccupazione ai massimi storici e un precariato vecchio e nuovo sempre più pesante.
In questo scenario e con questo quadro della P.A., come dipendenti pubblici e come dirigenti sindacali dobbiamo con maggiore convinzione avvicinare l’erogazione dei pochi servizi pubblici rimasti ai cittadini, in una competizione virtuosa che mira a ridurre i costi ed ad individuare gli sprechi, se necessario anche con iniziative di denuncia pubblica.