Giornata di educazione ambientale dell’Arpacal all’Ic di Girifalco

Catanzaro Attualità

“Differenziamoci” è un progetto sperimentale, promosso dall’Istituto Comprensivo di Girifalco, caratterizzato da una giornata formativa che si è tenuta oggi alla quale ha aderito l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) con i tecnici Michele Folino Gallo, del servizio Suolo e Rifiuti, coadiuvato da Domenico Curcio, del servizio Aria, entrambi del Dipartimento di Catanzaro e della dott.ssa Claudia Morabito del servizio di educazione ambientale.

“Tale progetto è nato - riferiscono il Vicario dell’Istituto, prof.ssa Annalisa Castanò ed il prof.re Giuseppa Chiera - per contribuire a creare una cultura della partecipazione “al bene comune“, promuovendo iniziative di informazione ed educazione al benessere della nostra città. La produzione dei rifiuti è diventata, ormai, un problema in tutte le società industrializzate con alto livello di consumi, così come nei piccoli centri abitati ed è stato pensato di approfondire tale tematica dei rifiuti e della raccolta differenziata, in collegamento con l’annuale iniziativa comunale della raccolta porta a porta nella nostra città”.

“Prima dell'attuale società moderna, definita non a torto “dell'usa e getta” - ha spiegato Michele Folino Gallo - la produzione dei rifiuti era notevolmente differente. Gli oggetti prodotti duravano molto più a lungo e i rifiuti urbani erano notevolmente inferiori. La spazzatura era composta da sostanze diverse da quelle attuali, la parte organica era maggiore, la plastica era quasi assente e gli imballaggi non presentavano grossi problemi di smaltimento”.

Il tecnico dell’Agenzia ha illustrato antichi usi ecologici, sebbene siano passati pochi anni, come il “vuoto a rendere”, per le bottiglie di vetro e di plastica PET che una volta svuotate venivano rese al fornitore, al fine di riutilizzarle e permetteva al consumatore di non pagare costantemente il contenitore della propria bibita preferita. Piccoli esempi per invogliare i bambini a non produrre troppi rifiuti ma a concepire il loro riuso e solo in seconda fase ad inserirli nella busta della spazzatura preferendo sempre quella della raccolta differenziata.

“L’idea di partire proprio dai piccoli alunni, oggi con i duecento bambini della primaria, impartendo delle lezioni sul ciclo dei rifiuti nella maniera più semplice è il percorso più sano per approfondire le varie fasi che costituiscono la differenziata. Un metodo proficuo – ha concluso il prof.re Giuseppe Chiera - per innalzare il senso civico di una comunità e farla vivere secondo standard ambientali di cui molte città dell’Italia e dell’Europa godono da tempo”.