Presentato il progetto “Non solo compiti” per aiutare alunni con disabilità
Incrementare il successo scolastico, l’autostima, l’integrazione, l’adattamento e la salute attraverso il potenziamento delle competenze cognitive e di formazione degli alunni con disabilità.
Sono gli importanti scopi di “Non solo compiti” progetto avviato nell’anno scolastico in corso dall’associazione di volontariato “Gli altri siamo noi” con il supporto della Provincia di Cosenza, assessorato all’Istruzione, Politiche Giovanili e Pari Opportunità.
Una esperienza pilota in Italia che- come sottolineato in un recente incontro con la stampa dall’assessore Maria Francesca Corigliano e dalla presidente dell’associazione “Gli altri siamo noi” Adriana De Luca- trova la sua ragion d’essere nell’analisi dei dati Istat del gennaio 2012 relativi alle persone con disabilità e nel rapporto sulla scuola in Calabria del 2010. Gli alunni con disabilità rappresentano in media il 3,0 % della popolazione scolastica; tra questi il problema più frequente è la disabilità di tipo intellettivo con una percentuale di più del 40%. In Calabria il numero degli insegnanti di sostegno è più elevato che in altre regioni italiane, tuttavia il 32,3% degli alunni con disabilità non consegue titoli di studio, contro la media nazionale 20,9%.
“ Partendo dall’analisi dei dati e dalla nostra esperienza- ha spiegato Adriana De Luca- abbiamo individuato dei bisogni insoddisfatti e delle azioni positive che potessero invertire la tendenza e
costituito un servizio rivolto a 12 alunni con disabilità di tipo intellettivo di ordini di scuola diversi, in grado di supportare la famiglia nei suoi compiti educativi e nelle scelte scolastiche, di migliorare le competenze di alunni con disabilità intellettiva sostenendo l’identità di “studente”, supportare e coordinare l’azione di altre figure educative, ed infine di collaborare con la scuola mediando i rapporti con la famiglia e realizzando interventi extrascolastici su obiettivi educativi e disciplinari condivisi, attraverso operatori esperti e formati.
Di ogni alunno sono stati valutati i fattori di contesto, le difficoltà, ma soprattutto il potenziale di apprendimento secondo la metodologia del prof. Reuven Feuerstein, recentemente scomparso.
Alla valutazione è seguita la progettazione di interventi che riguardassero sia il contesto che l’alunno al quale si è offerto l’accompagnamento nei compiti scolastici, la partecipazione ad un laboratorio cognitivo individuale o di gruppo con il Programma di Arricchimento Strumentale (Feuerstein), la frequenza a un laboratorio di informatica per l’uso di programmi di video scrittura, sintesi vocale, mappe concettuali e mentali e software didattici per la facilitazione dell’apprendimento, supporto mirato alle verifiche in classe orali e scritte e agli esami per favorire l’acquisizione di titoli.”
“ Da una prima valutazione dei risultati- ha proseguito la presidente dell’associazione “Gli altri siamo noi”- si è riscontrato in tutti i soggetti coinvolti una maggiore autostima e un incremento del senso di competenza, della capacità di studiare per imparare, l’aumento delle competenze cognitive e curriculari, la riduzione dei comportamenti problematici, l’aumento della motivazione allo studio. I genitori sono diventati più consapevoli e il loro rapporto con la scuola è diventato meno conflittuale”.
“Questo importante progetto- ha affermato l’assessore Corigliano- si realizza nell’ambito delle Pari Opportunità, che abbiamo scelto di interpretare nel senso più ampio. La Provincia ha investito moltissimo, in risorse ed energie, per sostenere iniziative ed esperienze che potessero offrire opportunità tanto di formazione quanto di utile impiego del tempo libero alle persone diversamente abili, soprattutto a più giovani fra questi. ‘Non solo compiti’ aiuta nell’apprendimento, con metodologie particolari, ma anche nello stare insieme, nella socializzazione e soprattutto contribuisce a far sentire meno sole le famiglie. E’ noto come esista un enorme problema di solitudine delle famiglie con bambini, con ragazzi disabili. Un problema che si aggrava man mano che i ragazzi crescono. Il progetto che la Provincia affianca interviene su questo, così come nell’opportunità data per la costruzione di un proprio progetto di vita ai giovani diversamente abili.”