Calabria: al Salone del libro di Torino omaggio a Saverio Strati
Alla XXVII edizione del Salone internazionale del libro di Torino, allo stand della Regione Calabria, un pomeriggio ricco di eventi anche all’insegna della musica, organizzate dall’assessorato regionale alla cultura guidato da Mario Caligiuri.
Nello spazio A, Francesca Prestia – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - ha proposto una ballata dedicata ad Umberto Zanotti Bianco: “un piemontese che saliva in Aspromonte sopra un ciuccio per portare matite quaderni e chinino. Non denaro e promesse ma cultura...”.
Nello spazio B, Fabio Macagnino ha, invece, raccontato con la chitarra il suo libro “By the Jasmine coast”, racconto di un viaggio fra musica e parole.
Di Seguito, per l’omaggio a Saverio Strati, sono intervenuti Luigi M. Lombardi Satriani, Carmine Abate e Vito Teti ed è stata allestita una mostra bibliografica dello scrittore curata da Pino Colosimo.
Gilberto Floriani, presidente del Sistema Bibliotecario Vibonese, nel presentare l’iniziativa, ha ricordato che la Regione aveva organizzato dei festeggiamenti per il 90esimo compleanno dello scrittore “ora questa opportunità – ha evidenziato - è diventata un omaggio alla sua morte che prevede una serie di iniziative per le quali è stato costituito un apposito comitato scientifico”.
Lombardi Satriani, dopo aver precisato di voler rendere omaggio soprattutto all’amico oltre che allo scrittore, ha sottolineato che “Strati con la sua enorme produzione ha dato un contributo di grande rilievo alla letteratura nazionale a partire dalla sua terra. Strati è uno scrittore della società contadina che non resta ancorato alla società di origine ma che la rende, come Sciascia, metafora della condizione umana. La Calabria con questa iniziativa rende onore ad un grande scrittore, un grande calabrese”.
Satriani ha, inoltre, evidenziato che Strati “ha spesso manifestato la sensazione che non fosse molto apprezzato nella sua regione ed è con amarezza che ha reso pubbliche le sue condizione, tant’è – ha ricordato - che il quotidiano della Calabria ha lanciato all’epoca una campagna per fargli riconoscere la legge Bacchelli”.
Vito Teti, nel concordare che, effettivamente, nell’ultimo ventennio in Calabria ed in Italia si è parlato poco di Strati e che i sui lavori non sono stati ripubblicati, ha precisato che “l’Università della Calabria aveva proposto la laurea ad honorem allo scrittore ma per una serie di coincidenze il riconoscimento è, purtroppo, arrivato dopo la legge Bacchelli. Comunque chi vuole veramente conoscere la Calabria dagli anni 50 agli anni 70 non può non riferirsi alle opere di Saverio Stratì”.
Carmine Abate ha raccontato, invece, della sua scoperta delle opere dello scrittore calabrese. “È iniziando a cercare libri che parlassero del mio mondo condizionato, nel bene e nel male, dal tema dell’emigrazione che mi sono imbattuto nello splendido narratore che era Saverio Strati. Il primo libro che ho letto – ha spiegato - è stato uno dei suoi migliori lavori “Noi lazzaroni” che ho trovato in un centro culturale per immigrati italiani ad Amburgo. Da quel momento ho letto tutto i suoi lavori, fino a quello che ha vinto il campiello “Il selvaggio di Santa Venere”, passando dal suo lavoro di esordio “La marchesina”.
Mi sono appassionato a questo scrittore perché parlava di personaggi calabresi che non si piangevano addosso, ma di persone appartenenti ad una terra dinamica che quando erano in difficoltà partivano. Per Strati l’emigrazione rappresentava una ricerca di libertà. Strati, sono d’accordo con Vito Teti, non fa altro che raccontare la sua esperienza individuale facendola apparire universale”.
Dopo la presentazione della III edizione del Premio Caccuri con il liceo Umanistico “Suardo” di Bergamo, del libro di Luigi M. Lombardi Satriani “Potere verità e violenza”, dell’opera “Le città calabresi alla fine del cinquecento nel Codice Romano Carratelli”, sempre all’insegna della musica, la scaletta del programma della Regione Calabria ha previsto un concerto di chitarra battente e la lettura di alcuni brani tratti da “Ohi dottò” di Cataldo Perri e lo spettacolo letterario-musicale con Carmine Abate in occasione della pubblicazione del suo romanzo “Il bacio del Pane” con le musiche di Cataldo Perri ed Enzo Naccarato.