Libri: la Calabria al Salone di Torino
Anche in questo particolare 2011 il Salone Internazionale del Libro di Torino vede protagonista la Regione Calabria. Da oggi, fino al 16 maggio, il Salone apre i suoi spazi ai già numerosi visitatori che si sono aggirati – incuriositi ed entusiasti – tra i corridoi del Lingotto e del nuovo spazio espositivo – l’Oval – che ospita quest’anno tutti i padiglioni regionali, all’insegna dell’Unità d’Italia e del 150°anniversario. Non passa inosservato, qui, lo stand allestito dalla Regione Calabria e i tanti bei libri dei suoi ben 35 espositori: Mimmo Gangemi, passeggiando tra i corridoi del Lingotto Fiere, ha affermato: «È bellissimo il “nostro” stand!». Scrittore calabrese, Gangemi qui a Torino ha “esordito” oggi, come si leggerà a breve, con il suo nuovo romanzo, La signora di Ellis Island (Einaudi, 2011). L’autore è rimasto molto colpito dalla “grandiosità” che caratterizza questa importante vetrina libraria internazionale.
Un riconoscimento, importante anche se sintetico, che è giunto anche dal ministro alla Cultura Giancarlo Galan che, avvicinatosi allo stand calabrese, si è complimentato per la vivacità culturale che emerge dallo stand. La prima giornata “d’immersione” tra i libri è quindi iniziata alla grande. Come si accennava, un appuntamento di particolare rilievo ha inaugurato gli eventi culturali nel capoluogo piemontese. Quest’anno la Regione Calabria ha organizzato quattro importanti dibattiti – inseriti nel programma ufficiale della manifestazione – attorno al tema “La Calabria a 150 anni dall’Unità”.
“Tra emigrazione e lenta rimozione dell’immutabilità” è stato l’argomento discusso a partire dalla presentazione, cominciata alle ore 16:00, del già citato romanzo di Mimmo Gangemi, La signora di Ellis Island, una saga familiare ambientata nei primi anni del ’900, durante la grande emigrazione dal Sud d’Italia in America, alla ricerca di un futuro migliore: per «mutare l’immutabile», ha affermato l’autore. All’evento, è intervenuto in collegamento telefonico, come si accennava, l’assessore Caligiuri. Egli ha evidenziato che l’obiettivo che la Regione si prefigge attraverso la partecipazione al Salone è rivolto alla promozione del comparto dell’editoria regionale, per farla crescere e andare al di là del mero spazio regionale, nella consapevolezza del contributo che essa può dare alla crescita culturale ed economica della nostra regione.
In tal senso, l’assessore ha ricordato che il sostegno e la valorizzazione delle attività editoriali sono tra gli obbiettivi del “Libro verde sulla lettura”, recentemente approvato dalla Giunta regionale: uno strumento predisposto con la collaborazione di illustri studiosi, come il linguista De Mauro, offerto al confronto con tutte le componenti della filiera del libro (editoria, librerie, biblioteche, mediateche, scuole e istituti culturali), ma anche con i singoli cittadini che vorranno avanzare le loro proposte. Contiene le linee guida per migliorare la partecipazione culturale dei calabresi, in particolare a partire dagli indici di lettura, e realizzare quindi quella rivoluzione culturale che la Giunta regionale presieduta da Giuseppe Scopelliti ritiene necessaria per la Calabria.
In questa direzione sono andate tutte le iniziative di settore promosse dall’Assessorato regionale alla Cultura: il potenziamento delle biblioteche regionali, destinatarie di bandi per la promozione della lettura, in particolare per i bambini, il potenziamento del Servizio Bibliotecario Regionale attraverso la creazione di un portale di servizi (www.bibliotechecalabria.it) per i cittadini che utilizzano le biblioteche stesse, la predisposizione di nuovi progetti di promozione della lettura rivolti a tutti i cittadini calabresi, il sostegno di importanti iniziative legate alla cultura e al libro, per esempio, il nuovo rapporto stabilito dalla Regione Calabria con il Premio Viareggio.
Alla discussione sul libro di Gangemi ha partecipato un pubblico molto numeroso, che ha seguito con interesse le numerose domande che gli ha rivolto il vicedirettore de “La Stampa”, Cesare Martinetti. Gilberto Floriani, che ha coordinato l’incontro, nel ringraziare l’assessore per le sue parole e per il suo augurio, ha approfittato dell’occasione per sottolineare il valore intellettuale dell’opera di Gangemi, dimostrato dal successo di pubblico e di stampa che il romanzo ha riscosso. Non a caso ha citato il commento che Curzio Maltese ha pubblicato qualche giorno fa su la Repubblica: Gangemi ha scritto una «antistoria di Italia» che dipinge con travolgente forza emotiva un mondo semplice, fatto da umili e vinti.
Tutta la Storia italiana – in tema quindi con l’argomento principe di questo Salone 2011 – viene ripercorsa nel romanzo attraverso il racconto delle vicende di tre generazioni e fa da cornice agli eventi narrati, filtrandoli dal punto di vista degli umili e dei vinti, senza scendere nella retorica e nei luoghi comuni come spesso uno scrittore rischia di fare. Proprio questo ha sottolineato Cesare Martinetti nel suo intervento: Gangemi è uno «scrittore naturale». Un raccontatore, dunque, che – come egli stesso ha condiviso con il pubblico di oggi – si è fatto ispirare, per la stesura di questo romanzo, da un “diario” di suo nonno rinvenuto quasi per caso. Diario che ha piantato il “seme” per la crescita di quell’albero che è la sua opera, la quale rivela una profonda attualità: l’emigrazione è tema discusso dalle cronache di oggi (si pensi a Lampedusa...), e diventa un pretesto per sottolineare, come Gangemi ha fatto, il rischio che noi corriamo di perdere la memoria del disagio dei nostri antenati. E non solo: l’occasione è stata opportuna per parlare di Calabria e della scelta che l’autore ha fatto di rimanere a vivere nella sua terra natia. Con orgoglio, Gangemi ha parlato della medesima scelta che hanno fatto i suoi figli. Del resto, questa “parabola del ritorno”, nonché del legame con le proprie origini, è la cifra stilistica dominante e caratteristica del romanzo di Gangemi.