Soverato. Dal cibo e dalle piante l’elisir di lunga vita, intervista all’esperto
Il prof. Giovanni Scapagnini è associato di Biochimica clinica presso il Dipartimento di Scienze per la Salute dell'Università degli Studi del Molise, a Campobasso. E' riconosciuto come uno dei massimi esperti di Nutraceutica e, proprio su questo tema, relazionerà lunedì prossimo a Soverato nell'ambito del seminario scientifico “Nutrigenomica: nuove tendenze scientifiche” (ingresso gratuito, a partire dalla 18, presso la sala conferenze dell'Acquario comunale di Soverato).
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Domanda | Prof. Scapagnini, lei interverrà a Soverato per parlare di “Nutraceutica e invecchiamento: stato dell’arte e prospettive future”. Ci può anticipare i contenuti essenziali del suo contributo?
Risposta | “L’invecchiamento è un fenomeno naturale inarrestabile, prodotto dell’interazione tra fattori genetici e ambientali, che colpisce tutte le cellule differenziate, i tessuti, gli organi e gli organismi, e che si manifesta con una progressiva diminuzione della capacità di adattamento all’ambiente. Questo processo conduce inesorabilmente l’organismo ad una condizione di maggiore suscettibilità e vulnerabilità nei confronti degli stress e delle malattie, con conseguente aumento della mortalità in maniera età-dipendente. L’invecchiamento da un punto di vista biologico resta ancora un processo ampiamente inspiegato. Ciononostante, dagli studi più recenti emerge chiaramente che il fenomeno dell’invecchiamento è il risultato di eventi che si succedono in modo plastico e sono, quindi, aperti a possibili modificazioni. Tra i più rilevanti processi biologici influenzati dall’invecchiamento si annoverano la ridotta capacità di attivazione di meccanismi genetici di difesa e di riparazione cellulare e la diminuita attività della biogenesi mitocondriale, con conseguente aumento del danno ossidativo. La restrizione calorica e l’esercizio fisico moderato, riducono il deficit mitocondriale associato con l’invecchiamento, attivano in maniera ormetica l’espressione di meccanismi di difesa cellulare, promuovono il benessere e aumentano la sopravvivenza nei mammiferi”.
Quindi esistono delle concrete formule per contrastare l'invecchiamento?
“Le vie di segnale che mediano le risposte di cui ho parlato passano attraverso l’attivazione delle sirtuine e del PGC1-α, e di fattori di trascrizione legati alla risposta cellulare allo stress, quali ad esempio l’Nrf-2. Alcuni composti nutraceutici sono in grado di attivare in maniera specifica questi meccanismi di longevità. Di particolare interesse ad esempio composti xenobiotici vegetali appartenenti alla famiglia dei polifenoli, acidi grassi mono e poliinsaturi e gli aminoacidi ramificati”.
Ma cos'è, in estrema sintesi, la Nutraceutica?
“La nutraceutica è la scienza che studia i principi attivi contenuti nei cibi o nelle piante, che possono essere utilizzati per migliorare la nostra salute. Rappresenta la nuova farmacologia, che unisce la scienza della nutrizione alla clinica medica. In tal senso molte sostanze derivate dai cibi si sono dimostrate efficaci nel promuovere la longevità cellulare e dell’organismo. L’approccio nutraceutico alla stimolazione dei meccanismi della longevità e alla modulazione dei fattori di rischio intermedi collegati a malattie cronico-degenerative rappresenta oggi, soprattutto nei paesi occidentali, una delle più interessanti aree di sviluppo della medicina preventiva mirata all’ottenimento di un invecchiamento di successo”.