Panedigrano: “Allarme servizio dialisi e centro trafusionale”
“Il drammatico stato in cui versa il nostro Servizio Dialisi con “infiltrazione d'acqua piovana dal tetto e dalla parete laterale, una sala di attesa indecente e piccola per pazienti in trattamento dialitico, spifferi dalle finestre, impianto di osmosi dell'acqua ormai a fine vita, pavimento in linoleum ammalorato e quindi rischioso, assenza di operatori sanitari", secondo la desolante descrizione che ne ha fatto Pasquale Scarmozzino dell’Associazione Emo-Dializzati, è non soltanto lesivo della dignità dei pazienti, ma anche pericoloso, perché può mettere a rischio la salute e causare malattie aggiuntive legate a queste disastrate condizioni ambientali”. E’ quanto scrive l’avvocato Nicolino Panedigrano.
“Il guaio, però – continua - è che quella non è la sola situazione a rischio nel nostro Ospedale. In particolare ci segnalano che nell’ultimo periodo le unità di sangue raccolte nel territorio lametino, anziché essere prima esaminate e lavorate, come la legge dispone per ovvi motivi di sicurezza, dal Centro Trasfusionale di Lamezia territorialmente competente, vengono invece trasportate direttamente a Catanzaro. Ignoriamo i motivi che hanno portato ad una tale decisione, ma ci allarma il fatto che anch'essa potrebbe essere tendenzialmente generatrice di rischi per la salute dei pazienti.
In Calabria, infatti, per due gravi vicende legate a trasfusioni di sangue effettuate nell’Ospedale di Cosenza sono tuttora in corso procedimenti giudiziari che dovranno stabilire se a causare la morte di un paziente e una grave malattia a un altro paziente sia stato proprio il trasferimento diretto di unità di sangue, raccolte da una parte e trasportate in un’altra.
Interesserò nei prossimi giorni l’autorità giudiziaria affinché verifichi se nelle condizioni in cui operano il servizio di emodialisi ed il servizio trasfusionale siano rispettate le norme di sicurezza previste per attività così importanti ed essenziali per la vita e la sicurezza dei pazienti”.