I Soacialdemocratici Europei invitano il Pd a organizzare le primarie

Calabria Politica

Secondo il responsabile provinciale di Cosenza dei Socialdemocratici Europei Mario Petrozza "le notizie apparse sulla stampa, in questi giorni, in merito alla sponsorizzazione di possibili candidati alla presidenza della Regione Calabria per la coalizione di centrosinistra da parte di comitati spontanei testimoniano con forza il sentimento comune di numerosi cittadini di voler partecipare alla scelta della figura che dovrà assumersi la responsabilità di candidarsi alla guida di una delle regioni più martoriate d’Italia;

"testimoniano l’attenzione e l’attesa di quella cittadinanza che ha voglia di riscatto e di un cambiamento radicale dopo i disastri generati dall'esperienza di governo del centrodestra; testimoniano la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte del Partito democratico, quale forza maggiore della coalizione, che ha l’onere di indire il più presto possibile le primarie di coalizione per consentire ai calabresi di scegliere democraticamente il candidato presidente del centrosinistra che dovrà mettere in campo un progetto politico basato su alcuni punti fondamentali, ossia: lotta a qualsiasi forma di illegalità e corruttela, attenzione alle fasce più deboli della società emarginate nei diritti, capacità di aggredire il problema del lavoro che non c'è, creazione di un sistema di gestione dei rifiuti caratterizzato da efficienza, efficacia ed economicità, e, soprattutto, restituire il diritto alla salute ai calabresi e la dignità agli operatori del Servizio Sanitario Regionale.

Occorre quindi costruire una nuova Regione con uomini che amano la Calabria, che conoscono le deficienze e le priorità e che siano in grado di dare risposte ai problemi atavici della nostra Regione. Ecco perché non si può più attendere e bisogna avviare il processo delle primarie per poter parlare e sensibilizzare i cittadini che vogliono un autentico e non più rinviabile cambiamento. È quanto ci auspichiamo noi Socialdemocratici forti della nostra storia e della nostra tradizione riformista".