Il progetto Bambin Gesù si racconta
Numeri ma, anche e soprattutto, storie di buona sanità. Il racconto del Programma Bambino Gesù Calabria” si è sviluppato seguendo questi due binari, nel corso del Forum di Chiaravalle Centrale “Combattere l'emigrazione sanitaria”, promosso da Uildm, Lions e Leo Club Soverato Versante Jonico delle Serre, con la partecipazione dell'Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace.
Un incontro aperto ai contributi del pubblico, arricchito dalla presenza di autorità, sindaci, medici, rappresentanti del mondo delle associazioni e del volontariato. Dopo la presentazione di un breve filmato curato dallo studio produzioni Mondial Video che ha sintetizzato la storia del “Bambino Gesù” nelle sue sedi storiche di Roma e le attività poste in essere da due anni a questa parte anche presso l'ospedale “Pugliese” di Catanzaro, all'interno del Centro delle chirurgie pediatriche “Bambino Gesù”, hanno portato il loro saluto: il sindaco di Chiaravalle, Gregorio Tino; il presidente della sezione provinciale della Uildm, Giovanni Sestito; il presidente del Lions Club Soverato Versante Jonico delle Serre, Giorgio De Filippis; il presidente del Leo Club, Alessandro Dominijanni.
Gli organizzatori hanno anche letto un breve stralcio della lettera di una mamma, pubblicata nei giorni scorsi su un sito internet, nella quale si descriveva la positiva esperienza maturata all'interno del Centro “Bambino Gesù” di Catanzaro, con il proprio figlio malato.
Ha introdotto i lavori don Enzo Iezzi, direttore della pastorale della salute dell'Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace che si è riallacciato alla più nota definizione del “Bambino Gesù” come “Ospedale del Papa”, direttamente gestito dalla Santa Sede. “Un centro specialistico d'eccellenza nella Pediatria – ha ricordato – che si apre al territorio secondo una mission e un approccio etico solidamente basati sui valori cattolici e che oggi viene incontro ai bisogni delle nostre famiglie calabresi, portando risultati, qui a Catanzaro, che danno fiducia e speranza”.
E' seguita la relazione di Giuseppe Panella, responsabile del progetto “Bambino Gesù” per l'Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”. Panella ha delineato le varie fasi che hanno portato a sottoscrivere la convenzione tra Regione Calabria, Azienda ospedaliera e “Bambino Gesù” di Roma. Un accordo ricercato e studiato partendo da una base oggettiva: la necessità di contrastare un forte fenomeno di emigrazione sanitaria legato alla bassa e media complessità nella chirurgia pediatrica. Una necessità sia economica, mirata a riequilibrare la spesa per mobilità sanitaria fuori regione, sia di risposta sanitaria ai bisogni emergenti espressi dal territorio. La collocazione del Centro presso la sede di Catanzaro – ha spiegato Panella – è stata poi consequenziale, alla luce di una filosofia aziendale storicamente impegnata sul costante potenziamento del dipartimento materno-infantile”.
Ha, quindi, preso la parola Massimo Rivosecchi, che ha analizzato nel dettaglio le attività del programma “Bambino Gesù” a Catanzaro, tradotto nella presenza di due chirurghi distaccati da Roma, presenti stabilmente a Catanzaro insieme a una coordinatrice infermieristica, a una infermiera pediatrica e agli specialisti (come l’ortopedico, il chirurgo urologico, il chirurgo plastico, l’oculista e l’endoscopista digestivo) che ogni settimana mettono a disposizione di tutti la loro grande esperienza maturata in una struttura di riferimento internazionale. “Cure sicure, cartella clinica integrata, formazione, l'adozione di modelli e procedure codificate, ormai ben integrate nella struttura calabrese, rappresentano le diverse sfaccettature di un progetto che non solo ha ridotto l'emigrazione nella chirurgia media e minore ma ha anche “stimolato e rivitalizzato – ha sottolineato Rivosecchi – il confronto professionale e la crescita tra colleghi”.
Tant'è che, ormai, sono gli stessi chirurghi del “Pugliese” a svolgere il ruolo di primo operatore “nel 90-95 per cento dei casi”. In questi anni i numeri relativi all’attività chirurgica pediatrica presso la struttura di Catanzaro sono aumentati in modo esponenziale, con dati in evidente crescita anche nel primo trimestre del 2014 sia per gli interventi chirurgici che per i ricoveri, le visite ambulatoriali e le consulenze chirurgiche nei vari ambiti di riferimento.
Dal 2012 al 2013 visite e consulenze sono passate da un totale di 1.126 a 3.447, mentre un significativo + 341 per cento spicca nel confronto tra gli interventi in chirurgia pediatrica effettuati nel secondo semestre 2012 e quelli relativi all'equivalente semestre del 2013. “Oggi – ha affermato Rivosecchi – meno dello 0,5 per cento dei casi non trova risposte a Catanzaro, per la complessità della patologia da affrontare, e viene indirizzato a Roma”.
Stellario Capillo, dirigente medico calabrese del “Pugliese”, è intervenuto per testimoniare “l'importanza del confronto professionale con i colleghi romani, che ha portato ad una interazione altamente positiva e ad una crescita complessiva del reparto”.
Ha concluso i lavori Simona Ciuffoletti, responsabile “Bambino Gesù Regioni”. “Il nostro obiettivo è curare i bambini – ha esordito - parlando di sanità pubblica, abbiamo anche il compito di mantenere il sistema in equilibrio. E' quanto si sta facendo, intercettando un bisogno e un problema reale al quale si sta dando una risposta concreta. Un processo virtuoso che sta restituendo fiducia alla popolazione, “come dimostra l'iniziativa di oggi” e che restituisce anche “valore” alla comunità grazie a quegli “standard di appropriatezza che consentono di fornire più risposte, a costo minore, tenendo in loco la bassa e la media complessità”.
“Quanto all'emigrazione sanitaria – ha rimarcato Simona Ciuffoletti – il recupero della mobilità è reale, con un dato del meno 6 per cento che include, peraltro, un piccolissimo lasso temporale, a partire dal mese di giugno del 2012 ad oggi”. Sono seguiti gli interventi di Giovanni Sgrò, delegato comprensoriale di Confesercenti, Antonio Celia, medico ospedaliero del nosocomio di Soverato, Giuseppe Maida, consigliere comunale di Chiaravalle e membro della direzione regionale del Pd, che, dai loro diversi punti di osservazione, hanno espresso “fiducia nel progetto”, rendendosi disponibili ad una futura e più costante attività di incontro, confronto e comunicazione sulle attività del Centro delle chirurgie pediatriche “Bambino Gesù” di Catanzaro.