Farmacie della Provincia di Catanzaro in Assemblea: no all’uscita della ricetta medica
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Federfarma Catanzaro sul'incontro avvenuto ieri in merito alla manovra Monti
Le Farmacie della Provincia di Catanzaro, riunitesi ieri lunedì 12 dicembre in Assemblea, per discutere i contenuti della manovra del Governo, confermano con compattezza e forte unità di intenti la posizione da adottare nei confronti della manovra di Governo di Federfarma Nazionale. Nel confermare la disponibilità a dare il loro contributo, ma solo nel rispetto della professione e del ruolo di presidio sanitario della farmacia, rifiutando ogni ipotesi di distribuzione dei farmaci con ricetta al di fuori della farmacia, Federfarma Catanzaro ha messo in evidenza i pericoli che ne deriverebbero. I consistenti sconti pretesi e conseguiti dal Servizio sanitario nazionali (in media del 10%), la vendita per conto del sistema pubblico, i consistenti ritardi dei pagamenti (in alcuni casi di oltre un anno) e gli adempimenti crescenti sul piano delle collaborazioni con le Asl hanno determinato di per sé una depressione del reddito del sistema farmacia. A tutto questo va ad aggiungersi una liberalizzazione dei suddetti farmaci a pagamento soggetti a prescrizione medica, al netto però di quelli che abbisognano di particolari cautele nelle operazioni di vendita. Questi ultimi riferiti a quelli a base ormonale (per esempio, gli anticoncezionali) e agli psicofarmaci che, per la loro delicata composizione e destinazione, rimarranno ad esclusiva somministrazione del sistema tradizionale. Allo stato è francamente difficile comprendere i vantaggi della deregulation, anche perché non v’è esperienza alcuna da considerare, dal momento che il nostro Paese sarebbe l’unico in Europa ad averlo adottato.
Le misure riguardanti il servizio farmaceutico contenute nella manovra quindi sono penalizzanti, recessive e inique, tutto il contrario rispetto ai principi enunciati all'opinione pubblica dal Presidente del Consiglio Monti. Non si comprende come questo potrà avvenire, ma si comprende come metterà a repentaglio una disposizione che la storia ha certificato quale ottima a garantire la salute dei cittadini che si recano dal farmacista in farmacia solo quando ne hanno bisogno, in qualunque paese e città italiani, di giorno e di notte per acquistare il medicinale necessario senza bisogno di farne scorta comprandone tre al prezzo di due o magari confezionato in barattoli da cento dosi. Sono recessive perché costituiscono semplicemente un travaso di fatturato da alcuni operatori ad altri, con la certa creazione di condizione di precarietà sia per le farmacie che per le parafarmacie.
Sono inique perché avvantaggeranno di fatto un unico soggetto, la Grande Distribuzione Organizzata, che con la sua capacità attrattiva realizzerà l'obiettivo di destabilizzare la rete delle farmacie dopo aver distrutto quella degli esercizi commerciali di vicinato. Federfarma propone invece che vengano aperte più farmacie in tempi brevissimi, creando così un vero sviluppo, nuovi posto di lavoro e un reale miglioramento del servizio sul territorio a tutela della salute del cittadino. Si è distrutto il nuovo ruolo della farmacia. Si è distrutto l’esigenza di avere un punto di riferimento per potersi districare in una società complessa che trova una risposta nell’attività di “sportello” (oggi si direbbe di “front-desk”, punto di contatto diretto con il cliente) che la farmacia garantisce da sempre, erogando consulenza e informazioni non solo sul farmaco, ma anche sulla salute in generale e sui servizi sanitari presenti sul territorio e sulle relative modalità di accesso. Il farmacista non si limita alla pura e semplice funzione di “ufficio informazioni”, ma si propone da tempo come un antesignano di una figura oggi di moda, il “problem solver”, altro termine in voga, cioè una persona in grado di dare una risposta ai problemi di varia natura che gli vengono posti. Non si tratta di risolvere tutti i quesiti, ma di dare al cittadino elementi utili per trovare la soluzione alla propria specifica esigenza. Il farmacista e la farmacia sono, in sostanza, una versione concreta e reale di un portale virtuale su internet, che aiuta il cittadino a navigare e a orientarsi nel mare magnum della sanità e della salute. Al farmacista spetta il compito di mediare, fare da filtro tra sintomi, medicinali e ricette troppo spesso difficili da decriptare, adattarsi alle nuove richieste e recuperare quella valenza sociale che per anni le farmacie hanno ricoperto, soprattutto nei paesi. Una professione in cammino, dove anche i corsi di laurea si stanno attrezzando per garantire una formazione adeguata alle nuove esigenza.
Federfarma Catanzaro ritiene inoltre vergognosa la lettera del segretario del partito democratico Bersani in risposta ai ringraziamenti delle associazioni rappresentative delle parafarmacie che, se fosse stata scritta dal segretario di altro partito, avrebbe suscitato un enorme clamore mediatico e probabilmente anche l'apertura di qualche inchiesta giudiziaria per voto di scambio. Non si può affidare la salute alla speculazione del mercato. Le farmacie, nell’interesse di tutti, saranno costrette nei prossimi gironi ad adottare misure per spiegare ai cittadini le ragioni del degrado che questo Governo tecnico sta per produrre all’assistenza farmaceutica, non certo per “salvare l’Italia”.