Sciopero call center, a Roma più di 500 calabresi
Circa 500 lavoratori calabresi hanno raggiunto Roma, grazie ai pullman organizzati dalle segreterie regionali di Slc, Fistel, Uilcom, Ugl, per protestare contro gli appalti al massimo ribasso e le delocalizzazioni che stanno uccidendo il settore. Una piazza gremita e colorita che ha rivendicato regole per la messa in sicurezza dell’intero comparto. Migliaia di lavoratrici e lavoratori giunti da ogni parte d’Italia, prevalentemente dal sud, per sollecitare il governo una serie di interventi legislativi che proteggano il settore e l’occupazione di migliaia di persone.
La Slc Cgil Calabria ha risposto alla grande con una numerosa e fattiva presenza durante tutto il tragitto del corteo. Presenti delegazioni di lavoratori di Infocontact, Abramo CC, Yope, Planet, Visiant, Almaviva, System House, Call&Call. Sostegno anche dai colleghi di Telecom, Telecontact e Sielte, che seppur non direttamente impattati hanno voluto sostenere le ragioni dei colleghi di comparto.
Ad Alberto Ligato, RSU Slc in Infocontact, il compito di portare la voce dei lavoratori calabresi direttamente dal parco allestito a piazza SS. Apostoli. Davanti a circa 8mila persone Ligato ha voluto sottolineare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center calabresi, che quotidianamente con competenza e professionalità mostrano la propria dignità lavorativa nonostante le migliaia di difficoltà dettate dalla precarietà delle commesse. Quella”precarietà ed incertezza” che aumenta quotidianamente sotto il colpo delle gare al massimo ribasso e delle delocalizzazioni che stanno affossando un settore che nella sola terra di Calabria occupa circa 15 mila addetti.
E la risposta del governo non si è fatta attendere. La fortissima adesione allo sciopero del 4 Giugno, e la grande partecipazione alla manifestazione nazionale che ha invaso pacificamente e colorato le strade della capitale ha già dato i suoi frutti. Il vice-ministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha già annunciato la disponibilità del governo ad affrontare le problematiche poste dal sindacato puntando ad intensificare la discussione con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali per arrivare ad individuare nuove regole. Il contrasto alle delocalizzazioni, la rivisitazione legislativa dei cambi di appalto così da tutelare i diritti dei lavoratori, la concorrenza fiscale tra regioni, questi gli impegni che porterà avanti il governo per proteggere il settore.
Grande soddisfazione ha espresso Daniele Carchidi, segretario generale della SLC CGIL Calabria, per la riuscita della manifestazione e l’adesione calabrese all’iniziativa di protesta messa in campo.
“Abbiamo lavorato tanto per questo sciopero – ha dichiarato Carchidi – sapevamo che sarebbe risultata una data storica per la messa in sicurezza del settore dei call center, e credo che abbiamo segnato un buon punto a nostro favore”. “Dalla Calabria sono partiti 10 pullman – ha continuato il sindacalista CGIL – e questo è stato possibile grazie al grande sforzo fatto unitariamente con le altre federazioni di categoria di Cisl,Uil ed Ugl”. “Il governo ha già dato una grande apertura alla luce della grande manifestazione romana – ha affermato in conclusione il Segretario Generale della SLC CGIL Calabria – sarà nostro interesse portare al tavolo le proposte che da tempo sosteniamo per la tutela e difesa dell’occupazione in questo settore, che nella sola Calabria conta circa 15mila addetti.”