51 Sindaci chiedono al Governo di sbloccare i lavori della Diga Melito
Raccogliendo l’invito del premier Matteo Renzi a segnalare una opera incompiuta, bloccata per procedimenti amministrativi, un cantiere fermo. Il Presidente del Consorzio di Bonifica Manno e ben cinquantuno sindaci non hanno avuto dubbi e con un coro unanime hanno indicato la Diga sul fiume Melito.
Ufficialmente, con una lettera inviata alla mail dedicata Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , è stato chiesto di inserire “la ripresa dei lavori della Diga sul Fiume Melito all’interno del pacchetto di misure denominato sblocca Italia”. A controfirmare la lettera sono stati i primi cittadini di: Catanzaro, Fossato Serralta, Gimigliano, Sorbo San Basile e poi ancora Albi, Amato, Amaroni, Andali, Argusto, Belcastro, Borgia, Botricello, Caraffa di Catanzaro, Cerva, Cenadi, Centrache, Cicala, Cropani, Davoli, Gagliato, Gasperina, Guardavalle, Isca dello Ionio, Magisano, Marcedusa, Marcellinara, Montauro, Montepaone, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Petronà, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Santa Caterina dello Ionio, San Vito sullo Ionio, San Sostene, San Floro, Satriano, Sellia Marina, Sellia, Sersale, Settingiano, Simeri Crichi, Soverato, Soveria Simeri, Squillace, Stalettì, Taverna, Tiriolo. Vallefiorita, Zagarise. E’ un grande segnale di fiducia- commenta il Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno – da parte dei Sindaci che con la loro convinta segnalazione, ravvisano in questa importante opera un ruolo strategico per la Calabria. Un atto – prosegue Manno – che ci riempie di grande responsabilità e che noi siamo entusiasti di assumere come ho avuto modo di dichiarare qualche giorno fa in Conferenza Stampa.
Insieme alla lettera, è stato allegato a sostegno della bontà della richiesta lo studio integrato di fattibilità economico-finanziario, che descrive un quadro completo e di facile lettura di ciò che rappresenta l’opera, di cosa è accaduto, di cosa si chiede al Governo e di come si intende, attraverso l’impostazione di un finanziamento integrato, coinvolgere operatori pubblici e privati, per la realizzazione di tutti gli investimenti che riguardano le opere di adduzione e derivazione dei fiumi, la realizzazione della centrale idroelettrica e le opere di derivazione a valle dei fabbisogni potabili, irrigui e industriali. Con la lettera i sindaci testimoniano in prima persona una netta e chiara volontà: non rinunciare a questo che è un investimento che porta sviluppo, innovazione, occupazione. Adesso dal Governo attendiamo – conclude Manno – con ottimismo una fattiva risposta che è il corollario essenziale di quella sete di giustizia che si aspetta tutta la collettività e per tutti sarebbe come vincere il mondiale di calcio.