Cannabis, convegno sull’uso terapeutico

Catanzaro Attualità
Il tavolo dei relatori

Si è svolto presso la Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro, il convegno dal titolo “Dall’illecito all’uso terapeutico della Cannabis: tra esperienze, processo scientifico, normativo ed adeguamento legislativo”. L’importante iniziativa è stata organizzata dalla Cooperativa sociale “La Cura” in collaborazione con l’Associazione Ra.Gi. Onlus ed è stata accreditata dall’ordine degli avvocati, dei medici e dei farmacisti.

Lo spessore dei vari relatori e il loro differente punto di vista, hanno dato vita ad un dibattito stimolante e vivace, che ha illustrato all’uditorio da un lato le problematiche afferenti alla prescrizione dei cannabinoidi, connesse alla sfera giuridica e medico scientifica e dall’altro l’esperienza di vita dei malati a cui l’uso della cannabis ha migliorato sensibilmente la qualità del vivere quotidiano.

In apertura, Elena Sodano, portavoce della Ra.Gi. Onlus ha sottolineato la necessità di andare oltre e ricercare nuovi metodi di cura che possano dare sollievo ai pazienti, come nella fattispecie, l’uso della cannabis terapeutica. “Non possiamo più non ascoltare il grido di migliaia di ammalati, non possiamo più far finta di niente, quando di fronte a noi ci sono soluzioni possibili ed attuabili. Delle soluzioni che erano state già prese in considerazione ed attuate dalla Regione Calabria, che infatti nel 2005 è stata tra le prime regioni a importare e distribuire a carico del SS il Nabilone (derivato sintetico del delta-9-THC) la prima per fornitura del Bedrocan (infiorescenza di cannabis terapeutica) ad una paziente crotonese affetta da sclerosi ed ad un paziente cosentino affetto da epilessia. E allora perché tutto si è arenato?”

“Oggi – ha concluso la Sodano - speriamo che si possa aprire una nuova pagina per i malati, con una vera presa di coscienza dell’urgenza della loro condizione”.

Dopo i saluti di Vittorio Coscarella, presidente dell’Aiga Catanzaro, ad aprire i lavori è stata la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia, Elena Morano Cinque, che ha parlato de “I nuovi scenari del consenso informato”.

Al convegno hanno presenziato anche il consigliere regionale Mimmo Talarico e l’onorevole Piero Aiello.

In generale, dalle relazioni degli illustri ospiti presenti al tavolo, moderati dall’avvocato Antonello Talerico, portavoce dell’Associazione “La Cura”, è emersa soprattutto la necessità di dare un forte impulso alla ricerca, al fine di chiarire una volta per tutte le proprietà di tutti i cannabinoidi presenti in natura, fornendo così, laddove è possibile, l’evidenza scientifica della loro efficacia. Una problematica, quest’ultima, evidenziata dal dottor Domenico Bosco, neurologo presso l’ospedale civile di Crotone, il quale ha sottolineato che l’efficacia della cannabis, ad oggi, è scientificamente provata solo per la sclerosi multipla. Per le altre patologie, nonostante gli evidenti benefici, non c’è alcuna evidenza scientifica. La mancata chiarezza a livello scientifico pone un freno alla legislazione farmaceutica, problematica affrontata dal professor Massimo Fresta, ordinario alla facoltà di Farmacia dell’Università “Magna Grecia”; e anche al legislatore il quale, come ha spiegato Piero Aiello, deve essere in possesso di dati certi quando si accinge a promulgare delle leggi.

Ma, al di là di queste problematiche oggettive e tuttavia pur sempre tecniche, c’è la voce di chi vive sulla propria pelle i benefici dell’uso della cannabis. A portare la propria testimonianza c’era Gianpiero Tiano, vicepresidente dell’Associazione nazionale Cannabis Terapeutica, paziente affetto da epilessia, prima persona in Italia che, a seguito di un gravissimo incidente, ha iniziato a curarsi facendo uso di medicinali il cui principio attivo è l’infiorescenza della sativa. Tiano da anni lotta insieme all’ACT (associazione nata nel 2001 e formata da medici, ricercatori e pazienti) a favore di iniziative legislative che, come quella attuale, siano in grado di venire incontro ai problemi dei malati e affinché in seno alle regioni si applichino finalmente le leggi e i regolamenti nazionali che in questi ultimi anni sono stati redatti (Decreto Turco 2007, Decreto Balduzzi 2012), ma che spesso vengono disattesi.

Andrea Trisciuoglio, dell’associazione “LapianTiamo” - Cannabis Social Club Racale - Lecce, affetto da sclerosi multipla, ha posto l’accento sulla situazione dei malati e sull’impellenza della loro condizione di vita a cui l’uso terapeutico della canapa medicinale può dare una svolta sensibile. Trisciuoglio pone l’accento sull’evidenza dei fatti rispetto alla propria esperienza e a quella di tanti altri malati: “la cannabis è davvero stupefacente, per il modo in cui ha migliorato la nostra qualità di vita – ha affermato -. E poi visto che, dal 2009 ad oggi, la mia patologia non ha subito un peggioramento grazie all’uso della canapa medicinale, credo non si debba parlare solo di effetto sintomatico, ma di vera e propria cura”.

Rita Bernardini, Segretaria dei Radicali Italiani, ha chiuso i lavori esprimendo il punto di vista del suo partito rispetto alla problematica trattata. “Nel nostro Paese c’è scarsa informazione, come se si evitasse di parlare della questione degli stupefacenti. La nostra convinzione come partito è che occorre regolamentarne l’uso e accelerare la presa di coscienza del mondo politico. Per farlo – prosegue la Bernardini – è necessario premere sul Governo mediante iniziative popolari e leggi regionali e poi occorre chiarezza in materia di indicazioni regionali”.

L’intero dibattito è stato trasmesso in diretta da Radio Radicale.