Ugl polizia penitenziaria sulla parità di trattamento
"Come si può parlare ancora di benessere lavorativo, di pari opportunità, di equità, di valorizzazione delle risorse umane e delle professionalità interne se poi una parte di rappresentanti di lavoratori porta avanti una politica sindacale che a nostro modesto parere non ha nulla a che vedere con questi principi. Allora è il caso di dire che è veramente tutto finito! Crediamo sia proprio così. Perché se lavori al Carcere minorile di Catanzaro o di Potenza ed hai 20 anni di servizio ed un diploma secondario sei favorito a ricoprire un posto di servizio c/o un ufficio a dispetto del restante personale, a differenza di quanto avviene in altre realtà lavorative". E' quanto si legge in una nota dell'Ugl polizia penitenziaria Calabria.
"Se questa è parità di trattamento - contyinua la nota - ditecelo voi!
Con l’approvazione dell’accordo Interregionale Calabria – Basilicata di ieri presso il CGM di Catanzaro che avrebbe dovuto partorire un nuovo Piano d’Intesa regionale, ma che invece si è soffermato soltanto sui criteri per la mobilità interna del personale si è verificato tutto questo.
Spiace allora dover ribadire con chiarezza la nostra contrarietà a certe logiche interne ma vorremmo quanto meno prendere le dovute distanze da quanto accaduto".
Si è alla continua ricerca di politiche a favore del personale finalizzate a contrastare il disagio lavorativo, parliamo e chiediamo con forza a vari livelli l’apertura dei Centri di ascolto ma poi realizziamo l’esatto contrario. È necessario allora un intervento serio che risolva una volta per tutte una situazione che rischia di far esplodere un caso senza precedenti.
Crediamo sia doveroso ed opportuno un intervento presso le competenti Commissioni parlamentari per approfondire e risolvere con responsabilità tutto questo scempio.