Museo Arte Contemporanea ospita ad Acri mostra di Lucio Fontana e Victor Vasarely
A partire da sabato 12 luglio 2014, il Maca (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita una mostra dall’importante valenza culturale, che si pone l’obiettivo di gettar luce su due figure di assoluto primo piano del panorama artistico internazionale della seconda metà del Novecento – Lucio Fontana e Victor Vasarely –, intendendoli quali maestri e fonti di ispirazione di molti dei nomi che hanno animato Parigi, Milano e Venezia, le capitali dell’arte europea tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Attraverso una collezione di circa settanta opere, la mostra, a cura di Valmore Zordan, rende omaggio a due rivoluzionari interpreti, in ambito artistico e culturale, del desiderio di cambiamento derivante dalle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e dalle nuove esplorazioni spaziali che hanno animato l’Occidente e il mondo intero in seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
"La grandezza delle idee di Fontana e Vasarely – scrive la curatrice –, di origini lontanissime l’uno dall’altro – argentino il primo e ungherese il secondo –, ma accomunati dal viaggio verso i centri nevralgici dell’arte occidentale – Milano e Parigi –, è riuscita a influenzare molti giovani artisti, che pur dimostrando la propria originalità hanno espresso nelle loro opere le idee formative dei due grandi maestri ".
La visione poetica di Fontana esercita una fortissima influenza negli ambienti dell’arte sia con lo Spazialismo, così come concepito nei vari manifesti (tra cui: Manifesto Blanco, Buenos Aires 1946; Manifesto dell'Arte Spaziale, Milano 1951; Movimento Spaziale per la Televisione, Milano 1952), sia su artisti come Manzoni, Castellani, fondatori di Azimuth.
La Op Art di Vasarely, la cui mostra a Buenos Aires del 1958 entusiasma molti artisti sudamericani, determina il trasferimento a Parigi di questi giovani artisti che frequentano attivamente il grande maestro seguendo, assieme a molti altri colleghi francesi, i dictat dell'arte ottico-cinetica.
La mostra del Maca, che rimarrà aperta fino a domenica 19 ottobre 2014, trova nei due maestri i fili conduttori di una serie di esperienze artistiche e creative tuttora vive e vitali nell’arte contemporanea, e soprattutto, prende a esempio le loro figure quali paradigmi dell’artista immerso nella realtà che lo circonda, anticipatore e interprete dei cambiamenti culturali della sua epoca.