P.A.: toghe amministrative, più costi con chiusura sezioni Tar
"La soppressione delle sezioni staccate dei Tribunali amministrativi regionali prevista dall'articolo 18 del dl di riforma della P.A. à pura demagogia e rischia di compromettere seriamente la risposta di giustizia in realtà territoriali complesse e significative, da Reggio Calabria a Lecce e Pescara, da Catania a Salerno, da Brescia a Parma e Latina. Il tutto senza alcun risparmio di spesa, anzi". Lo dichiara il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati amministrativi, Fabio Mattei.
"La stessa relazione tecnica del Governo - aggiunge Mattei - non riesce, infatti, a indicare una ragione, economica, finanziaria, organizzativa, funzionale che regga la disposta soppressione, che di contro costerà alle casse dell'erario perché occorrerà comprare o affittare nuove sedi per il personale che dovrà trasferirsi con i relativi archivi. Verrebbe da pensare che si tratti di un abbaglio o di un equivoco, tanto à illogica la soppressione di otto sezione staccate. Si deve considerare che la giustizia amministrativa di primo grado, quella dei Tar, à territorialmente assicurata nei soli capoluoghi di regione tranne, appunto, le realtà ora ricordate. Ben sanno i cittadini, le imprese, gli operatori quanto à importante un presidio di giustizia prossimo al territorio, ridurlo al solo capoluogo di regione in realtà come la Lombardia o la Sicilia, la Calabria o la Puglia, per fare degli esempi, à miope e controproducente".
L'Associazione nazionale magistrati amministrativi, dunque, confida nella "sensibilità e conoscenza della realtà del sistema della giustizia amministrativa da parte del Parlamento" perché in sede di conversione del decreto "sopprima" la disposizione in questione. "Probabilmente il Governo ha scambiato le circoscrizioni territoriali delle Sezioni staccate dei Tar e i bacini di utenza con le sedi mandamentali dei tribunali civili o penali di qualche piccolo paese di provincia - conclude Mattei - il danno più grave à che così si allontanano consistenti bacini di utenza dai presidi di legalità territoriale, il che rende incredibilmente difficoltoso l'accesso alla tutela giurisdizionale dei cittadini contro la cattiva amministrazione". (AGI)