Ospedale Castrovillari, la Cgil chiede incontro in prefettura contro il declassamento della struttura
Chiedono “al Vice-Prefetto Mariani, nella sua funzione di autorità sanitaria cittadina, di farsi promotore” di un incontro Angelo Sposato, segretario generale della Cgil, Gino Di Minco, segretario generale Fp, e Nino Rubini, segretario generale della Spi, in merito alla situazione dell’ospedale di Castrovillari.
E “in tempi rapidissimi di convocare una apposita riunione con le organizzazioni sindacali, i sindaci del territorio, il Presidente della conferenza dei sindaci ed il direttore generale dell’Asp di Cosenza per affrontare in maniera puntuale e dettagliata i gravissimi problemi che stanno affossando la sanità nel nostro territorio. Qualora tale richiesta non venisse accolta la Cgil, la FP e lo Spi comprensoriali sono decisi ad intraprendere azioni di mobilitazione e di lotta a difesa della sanità sul territorio e degli operatori che in essa operano”.
“In questi giorni stiamo assistendo all’ennesimo attacco nei confronti dell’ospedale spoke di Castrovillari che rischia non solo il declassamento ma addirittura la messa in discussione della funzione centrale che la struttura sanitaria deve ricoprire, atteso che i piccoli ospedali (Lungro e San Marco Argentano) sono stati riconvertiti e che, questa scelta, doveva tradursi in un rilancio complessivo della sanità nel territorio del Pollino e dell’Esaro”.
“Questa scelta, alla luce delle vicissitudini attuali, si è rivelata del tutto impraticabile a causa delle azioni messe in campo, volta per volta, da parte della Regione Calabria e della stessa Azienda sanitaria provinciale. Infatti, le azioni poste in essere non tengono conto delle opzioni che hanno determinato quelle scelte che prevedevano, prima ancora della chiusura di quelle strutture, la loro riconversione in casa della salute e la contestuale attivazione dei relativi servizi con investimenti adeguati. Solo così si potevano assicurare i LEA e dare una nuova e più confacente identità alla sanità nell’area del Pollino/Esaro. Nulla è andato in quella direzione, anzi, tutto quello che da allora fino ad oggi si è prodotto è andato nella direzione opposta e possiamo purtroppo affermare che continua, ancora oggi, la spoliazione dell’ospedale di Castrovillari. E’ una lunga lista di disattivazione di servizi iniziata con la chiusura del reparto di otorinolaringoiatria, di gastroenterologia, di ortopedia e, per ultimo, la minacciata chiusura di ostetricia e ginecologia per una presunta mancanza di personale, senza dimenticare i sevizi territoriali tra cui l’ADI”.
“Tutto ciò è inaccettabile e come Cgil riteniamo che la problematica dell’ospedale Spoke di Castrovillari va riaffrontata nella sua drammaticità e centralità. Non è più possibile assistere a questo stato di agonia che porterà certamente alla privazione di un servizio vitale per le comunità territoriali. A nulla servono gli sforzi che gli operatori tutti, a cominciare dai dirigenti medici, dal personale di comparto (infermieri, tecnici, oss, ausiliari), quotidianamente fanno per assicurare continuità assistenziale alle persone bisognose di cure. Riteniamo che non sia più tollerabile questa situazione ma che sia urgentissima una discussione a tutto campo che coinvolga i sindaci del Pollino e dell’Esaro nonché il presidente della Conferenza provinciale dei sindaci”.